''Tra moglie e marito...''

Ma il mio convivente ha deciso che noi in quella casa non dovevamo più entrare. Abbiamo disobbedito all'ordine dato prima della partenza.

“Se  esci da questa casa, non ci entri più”.

E non  gli importava che stavamo andando all'ospedale.

Al ritorno, dopo quasi un mese di ricovero, troviamo la porta chiusa. Anzi, mi risponde dall'interno che devo andare via, e che mi aveva avvisata.

Certo che non posso rimanere sulle scale, e non ho né forza né voglia di fare la guerra. Andiamo alla stazione dei carabinieri. Cerco di spiegare la situazione:

“Sono tornata con mia figlia dall'ospedale e il mio, così detto "compagno" non vuole farmi entrare in casa. Che cosa devo fare?

“Ah, signora: Tra moglie e marito, non mettere il dito”.

“Ma qua si ragiona in base ai proverbi o in base alla legge? Mi potete dire che devo fare?”

“Vada a casa, sfondi la porta ed entri.”

“State scherzando, vero?”

No, non stavano scherzando.

Arriva un signore, lo guardo. Sì, lo riconosco, abbiamo fatto il viaggio insieme. Ma non sapevo che era un carabiniere.

“Che ci fate qui?” Rivolto a me e mia figlia.

“Niente, non posso rientrare a casa”.

“Ma ragazzi, dai. Qualcuno la accompagni. Non può andare da sola, sapete con chi vive?”

“No”.  

Ha spiegato meglio la situazione. Ci hanno accompagnato. Mi sa che la trattativa tra i carabinieri e il tizio sarà durata circa 15 minuti. Ma siamo rientrate a casa. Purtroppo, in Sicilia, il fatto che una moglie porta gli sbirri a casa, è ancora visto come uno “sgarro” così grave da non poterlo perdonare. Almeno per una parte della società, non vorrei generalizzare. I rapporti sono peggiorati ancora.....continua

 

Krystyna Kubaczewska

 

LA VITA CONTINUA...

Condividi