Condannato il padre "depravato" di Thomas Valva. Il sistema americano di protezione dei minori dalla violenza domestica è "fallimentare" e "corrotto"

Il tribunale della Contea di Suffolk, a Long Island (NY) composto da una giuria di 8 donne e 4 uomini, ha condannato per omicidio di secondo grado Michel Valva, un ex poliziotto che il 17 gennaio 2020 uccise il figlio di otto anni, Thomas, dopo anni di sevizie, percosse e abusi quotidiani.

Avevamo già parlato del caso orribile di Thomas e dei suoi due fratelli, come lui vittime di un padre sadico, pericoloso, disumano. Un padre mostruoso che lavorava come poliziotto a NY (V. In https://www.ilcoraggiodelledonne.it/index.php/rubriche/diritto-di-essere-un-bambino/item/131-cosa-c-e-dietro-la-morte-annunciata-di-thomas-valva).

A nulla erano valse le richieste di protezione e le numerose denunce sporte dalla madre di Thomas, Justyna Zubko Valva, che viceversa erano state usate dal CPS - gli uffici di protezione all'infanzia americani-  per stigmatizzarla dinanzi i Giudici della custodia delle contee di Nassau e Suffolk come ostacolante la relazione paterna e dunque per farla ritenere genitrice inadeguata, così da stabilire nel 2018 che l'affido esclusivo fosse dichiarato proprio a favore del pericoloso padre.

A nulla erano valse anche  ben 24 segnalazioni da parte degli insegnanti dei bambini  del Center Moriches  ai servizi sociali , il.CPS, oggi anche esso sotto indagine: lo avevano letteralmente "inondato" di messaggi , specie nel corso del 2019,  circa il grave stato di abbandono e violenze  in cui versavano costantemente Thomas e i due suoi fratelli da quando vivevano con il padre: magrissimi, spesso sporchi di urina e feci, incontinenti (segnali di stress e abusi), pieni di lividi, talmente affamati da venire sorpresi dalle maestre anche a raccogliere e mangiare  le briciole dal pavimento e avanzi di cibo dalla spazzatura. I bambini raccontavano la loro paura, gli abusi, le punizioni subite.

Mentre dinanzi i Giurati  la difesa legale del padre ha negato, sminuito e attribuito le responsabilità alla ex fidanzata e convivente di Michel Valva, nonché alla stessa Justina, attuando la.classica strategia difensiva processuale usata per i maltrattanti,  negando che l'uomo avesse voluto uccidere il figlio,  i Giudici tuttavia sono rimasti agghiacciati da ciò che è stato raccontato direttamente dai nastri delle numerose telecamere  a circuito chiuso installate in casa dallo stesso Valva: bambini massacrati , puniti, offesi, vilipesi da   una violenza paterna "depravata" e "sfrenata" raccontata anche dalla  Procuratrice Distrettuale Kerriann Kelly, che non sarebbe potuta finire diversamente, se non con la morte di uno di essi.

A meno che qualcuno nelmsistema di protezione non fosse intervenuto. Ma neppure gli assistenti incaricati alla supervisione a cui era sottoposto Michel Valva lo fecero.

Thomas venne lasciato per l'ennesima volta a dormire chiuso nel garage , sul pavimento gelido senza materasso né coperte o cuscini, tutta la notte tra il 16 e la mattina del 17, al freddo del gennaio  newyorkese che faceva segnare la temperatura sotto lo 0, tremante, senza riscaldamento. 

Alle 8 del mattino avrebbe dovuto prendere l'autobus per la scuola ma si urinò e defecò addosso, così il padre lo costrinse seminudo in cortile a lavarsi con l'acqua fredda. Ipotermico svenne battendo la testa. Morì così Thomas. 

In realtà i bambini raccontavano anche altri depravanti abusi   e non è escluso che quelle telecamere installate anche nelle stanze da letto abbiano raccontato altro.

Se così fosse, l'omicidio di secondo grado sarebbe ben poca cosa per le responsabilità di quest' uomo. Che pur essendo un semplice e crudele poliziotto, poteva permettersi una grande villa bianca a Long Island NY.

La madre Justyna, testimoniando dinanzi la Giuria, ha messo in luce le gravi fragilità del sistema giudiziario familiare americano, che ha consentito qella tortura prolungata che ha tolto la vita a Thomas.

"Sto promettendo al pubblico che andremo a fondo su quello che è successo qui e saremo trasparenti al riguardo", ha affermato il procuratore distrettuale di Suffolk Timothy Sini.

La madre di Thomas, a cui oggi sono stati riaffidati i figli rimasti, ha avviato una causa risarcitoria per 50 milioni di dollari contro i servizi sociali e i Giudici della Contea di Nassau e Suffolk che decisero di affidare i bambini a Valva: perché furono informati con prove audio, video e fotografiche nonché documenti e testimonianze, ma non fecero nulla per proteggere e salvare Thomas ed i suoi fratelli, tanto da indurla a parlare di corruzione.

 

Articolo a cura dell’Avv. Michela Nacca (5 novembre 2022)

 

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