Caso Grillo: Ciro e gli amici scelgono il rito ordinario

Dopo una lunga e sofferta riunione i quattro ragazzi del “caso Grillo” decidono per il rito ordinario.

Ciro Grillo, Vittorio Lauria, Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia, genovesi, sono accusati di stupro ai danni di una coetanea, crimine che si sarebbe consumato nella villa di Beppe Grillo in Sardegna nell'estate del 2019. Rinunciano al rito abbreviato con conseguente riduzione di pena previsto in caso di condanna, rischiando in tal modo fino a dodici anni di pena.

Se come testimoniano i video girati quella sera i quattro giovani erano in piena condivisione di intenti, in questo caso il gruppo si divide nettamente: in due erano decisamente più propensi a optare per il rito abbreviato e non è difficile comprenderne le motivazioni.

Il rito abbreviato oltre allo sconto di pena ha vantaggi anche per quello che riguarda i costi, nonostante di fatto obblighi a mettere da parte il principio “io sono innocente, quindi vado fino in fondo”.

Tenendo conto che due dei ragazzi appartengono alla Genova “bene”, ovvero benestante e gli altri due alla Genova “male”, ovvero proletaria, si capisce come la questione economica abbia inciso sulla decisione e quali dei quattro ragazzi assistiti e consigliati da padri e avvocati, abbia tanto insistito per il rito ordinario.

Inutile dire che a tenere le redini e a dirigere il gruppo possa essere stato il padre di Ciro, Beppe Grillo, forte della sua posizione economica e politica: non solo, come ha dimostrato in innumerevoli occasioni, la sua capacità dialettica, unitamente a una certa violenza verbale, lascia poco spazio all'opinione altrui.

Oltre a questo c'è da notare, ma qui non sono certa che valga anche per i ragazzi, che l'atteggiamento è quello di sentirsi assolutamente innocenti, vittime essi stessi di ragazze che prima sono consenzienti e poi si pentono. Beppe Grillo in prima persona si sente accusato, lo dimostra nel suo video dove con una violenza inaudita difende a spada tratta il suo pargolo, creandogli forse un danno irreparabile, quando la cosa migliore sarebbe stata consentirgli di trarne una lezione di vita.

In definitiva il processo sarà molto lungo: non solo richiederà un certo sforzo economico, ma anche un notevole impegno emotivo che segnerà indelebilmente la crescita di questi quattro giovani.

 

Articolo a cura di Stefania de Girolamo

 

CASO CIRO GRILLO: I RAGAZZI DELLA GENOVA ''BENE''

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