Venerdì, 17 Settembre 2021 11:07

Storia di Vita Vera: "Dentro l'oscurità" (Quinta Parte)

DENTRO L'INFERNO

Siamo negli anni’80, gli anni di piombo,  firmato “Brigate Rosse”; io avevo appena 6 anni e già una sottile paura scorreva attraverso un foglio bianco ricoperto di parole di ritagli di giornali.

Era iniziato l’incubo… quel timore che giorno dopo giorno cresceva dentro di me, soffocandomi sempre di più, diventando alla fine la mia peggiore prigione.

Mi ero sempre domandata cosa fosse la liberta, io, che mi sentivo prigioniera senza aver commesso nulla. Ho sentito gli spari sulla mia pelle, le rivolte sanguinose e le urla dei detenuti, quando c’erano quei momenti bastava che andassi in camera mia per sedermi sul letto con gli occhi chiusi e le orecchie tappate dalle mie mani tremanti per aspettare che quell’inferno terminasse.

Nella mia mente ancora assordanti erano le grida dei detenuti che urlavano la loro voglia di libertà, sbattendo le mani contro le sbarre delle celle. La paura scorreva durante la notte, quando il buio aveva coperto la luce e quel “gran” rumore sembrava non avere mai fine.

Le guardie che correvano con i manganelli e poi…le botte tra agenti e detenuti, mentre dall’altra parte della caserma c’ero io: una bambina che aveva solo tanta paura. Piangevo chiusa nella mia camera per il timore che accadesse il peggio, sentivo la sirena che suonava le ore di terrore di una rivolta che si sarebbe trasformata in un vero e proprio “inferno”. Mi svegliavo e scorgevo il sole che finalmente restituiva la luce a una notte da incubo. Mi alzavo per aprire la finestra della mia camera, ignara di quanto fosse accaduto. Non appena alzai le tapparelle, trovai sotto la finestra quattro bare, una accanto all’altra.

Non potrò mai dimenticare quella notte di terrore, paura e orrore.

Tutto quello che avevano visto gli occhi di una bambina, qualcosa che non si potrà mai cancellare, indelebile, rimarrà scalfito nella mente e nell’anima, inguaribile di trovare un senso di pace, un senso di serenità.

Un’immagine che non potrò mai dimenticare, in quel momento nei miei occhi lo spavento rimbombò;  poi, un silenzio assordante coprì tutti i miei pensieri, questi sono solo alcuni episodi, rimasti impressi nella mia mente. Oggi li ho voluti raccogliere in queste poche righe.

La mia vita sotto scorta per ben diciassette anni da quattro “angeli” che vegliavano su di me alcune volte in divisa altre volte in borghese, ma sempre con le pistole; sì, quelle pistole che non potrò mai dimenticare.

Ad ogni macchina sospetta io venivo nascosta. Non potrò mai scordare un episodio che accaddequando ero in  vacanza  in Abruzzo con la mia famiglia a una festa di paese, io, sempre accompagnata  dalla scorta,vidi delle amiche in lontananza, si avvicinarono per salutarmi, gli agenti non sapendo chi fossero, lo fermarono subito perquisendole, poi appena spiegai loro chi fossero la situazione ritornò alla normalità.

Prigioniera, blindata dalla mia stessa vita che non avevo certo scelto io di viverla così!

Una sera io e mio padre stavamo rientrando a casa con la nostra scorta, e accadde un episodio bruttissimo; ancora un ricordo nitido nella mia mente talmente è stato imponente.

Vi era una nebbia molto fitta e la macchina proseguiva a rilento verso la caserma l’autista faceva cenno con i fari ai carabinieri di servizioper farsi riconoscere, fu  solo un attimo, mio padre aveva capito che c’era qualcosa che non andava, un secondo di silenzio, i fari che lampeggiavano e poi…lo sparo…quello sparo. Ci spararono dritti verso la macchina. Paura… solo tanta paura per quel proiettile che poteva ammazzarci.

Non potrò mai dimenticare quella notte, viva per miracolo, per una frazione di secondi, il proiettile, quel proiettile non ha sfiorato la mia vita così dannatamente difficile.

Ero viva ma con quale alto conto da pagare. Momenti, frammenti di una vita incancellabile.

L’agente e mio padre voltandosi verso di me capirono subito il mio stato d’animo in quel momento, sotto shock , tremante per lo spavento.

Appena mio padre andò in pensione mi ritrovai finalmente libera di vivere una nuova vita, ma quanta paura senza i miei quattro “angeli” accanto.

Era iniziata per me una nuova vita. Non era certo facile ricominciare tutto da capo.continua...

 

Loredana Berardi

 

STORIA DI VITA VERA: ''DENTRO L'OSCURITÀ'' (QUARTA PARTE)

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