''La donna non è gente''

''La donna non è gente'' è un proverbio contadino che significa: “La donna non conta, non esiste quale genere umano che meriti un segno nella Storia. Da questo detto si dipana il libro di Armanda Guiducci. È un detto popolare tratto da un saggio scritto diversi decenni or sono, ma ancora attuale e degno di nota, non solo per la conoscenza della condizione femminile del passato. È valido ancora oggi, per la sua analisi attenta e lucida dell’esistenza emarginata delle più oppresse. Chi lo legge oggi per la prima volta ci vedrà uno squarcio sulla condizione femminile ancora presente in molte parti del mondo. “La donna non è nessuno, non è una persona”, queste parole esprimono la condanna storica del genere femminile.

Armanda Guiducci si chiedeva: "Cosa pensano le donne dal viso e dalle mani rugose?" Oggi, rileggendo i suoi scritti, mi chiedo: "Cosa sentono queste donne nere che si muovono lente ai margini del mondo, dal paesino dell’Etna alle case di fango del Nord Africa?" Emergono silenzi, frustrazioni, speranze, credenze, fedi, magie, superstizioni, offese e difese. Le contadine, protagoniste di queste storie, sono nove e parlano da diverse regioni d'Italia: dalla Sardegna alla Sicilia, attraversando il Piemonte, la Lombardia, la Campania e la Puglia. Questi esseri umani, queste donne emergevano da un mondo italico a me, giovane studentessa universitaria, sostanzialmente vicino ...eppur lontano, spesso murate fuori da un dialetto che non gli era dato di attraversare.

Emarginate fra la montagna e il mare, dentro le baite, le cascine, i casolari, nei trulli o nei “sassi” sono le protagoniste del più duro, antico e greve antifemminismo che si possa immaginare. Dalla descrizione delle singole esistenze emerge la vicenda di dignità umane oppresse. Spesso la loro voce non interessa nessuno, tanta è la solitudine che accompagna queste donne, anche nelle loro stesse case. Ma questo libro ha scavato una prima breccia, tanto piccola quanto profonda e significativa. “La donna non è gente” di Armanda Guiducci è stata una delle tante opere da leggere per un esame di Sociologia con Ida Magli nel mio corso di Laurea (fine anni '60 primi anni '70). Questa è una tra le più importanti letture universitarie che mi hanno aiutato a costruire la mia identità di donna. Per tutta la vita non ho distratto lo sguardo laddove scorgevo i segni di una latente cultura maschilista, che sussurrava sibillina e feroce oggi come ieri: “La donna non è gente!”

 

Armanda Guiducci (1923-1992) ha collaborato dal ’50 in poi a numerose riviste letterarie e politiche. Sempre attenta alla condizione femminile, si è occupata approfonditamente di antropologia.

 

Articolo a cura di Fiorella Rossi

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