Stupro e la forza dell'unione

Fino a oggi abbiamo parlato di vari aspetti negativi riguardo gli stupri e le loro conseguenze. Il problema di una mentalità arcaica che sussiste purtroppo nell'opinione pubblica, sia maschile che femminile è solo un esempio.

Ma per sottolineare anche quel che di positivo esiste, per comprendere meglio l'utilità di muoversi uniti, insieme, condividendo gli intenti, volevo citare due casi emblematici che, nel secolo scorso hanno avuto una tale risonanza da colpire un'opinione pubblica che divenne fondamentale per un cambiamento effettivo, per compiere un passo avanti.

I casi furono quelli famosissimi di Franca Viola e del cosiddetto "massacro del Circeo".

Riassumendo brevemente per chi non li ricordasse, Franca Viola era una giovane siciliana fidanzata con Filippo Melodia, benestante e imparentato con una famiglia mafiosa. Quando questi fu arrestato per furto e crimini di mafia, la ragazza interruppe il fidanzamento. Amici e parenti del Melodia compirono una serie di ritorsioni contro la famiglia Viola. Uscito di prigione (1965) il ragazzo rapì Franca e il fratellino: la ragazza venne violentata, torturata e segregata per giorni. La famiglia di lui chiese quindi il matrimonio riparatore, che Franca, prima nella storia, appoggiata dalla famiglia (cosa per nulla scontata), rifiutò. Il Melodia venne quindi processato per atti di libidine e condannato a undici anni.

Il caso fu fortemente sentito dall'opinione pubblica, tanto da aprire la strada all'abolizione della legge sul matrimonio riparatore, per la quale bisognerà comunque attendere il 1981.

Il forse più noto massacro del Circeo (1975) riguarda tre ragazzi della Roma bene che rapirono, stuprarono, seviziarono e uccisero Rosaria Lopez; l'amica Donatella Colasanti si salverà fingendosi morta. Vide anch'esso un'opinione pubblica fortemente coinvolta. Movimenti e associazioni femminili si costituirono parte civile nel processo, la politica inoltre visse un suo raro momento felice dove ministri, principalmente donne, seppur di partiti diversi, lavorarono insieme fino a ottenere finalmente il grande cambiamento che tutti chiedevano. Si dovrà attendere il 1996, ma lo stupro diventerà un reato contro la persona.

I tempi per il cambiamento furono indubbiamente lunghi, troppo lunghi in entrambi i casi, ma quello di cui dobbiamo tenere conto è il peso che ebbe l'opinione pubblica. Certamente una gran parte di essa si schierò contro le ragazze, come tristemente accade ogni volta, ma quella parte giusta, quella parte capace di restare al fianco delle vittime, con le vittime ha avuto il suo peso.

Questi due casi ci dimostrano che, seppure non tutto, ma qualcosa è possibile, devono dirci che c'è speranza, che parlare non è inutile, che prendersi per mano in una comunione di intenti crea una forza per molti inaspettata.

 

Articolo a cura di Stefania de Girolamo

 

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