Sabato, 30 Ottobre 2021 09:17

Associazione VACTERL/VATER. La storia di Valentina e Matthias

Matthias e Jonas sono due gemelli, nascono il 10/11/2019 a Bolzano.

Valentina è in sala parto, felice di dare alla luce i suoi due bellissimi bambini.

Jonas è il primo a decidere di nascere, lo fa in modo naturale, e dopo non poche spinte, vede finalmente per la prima volta il viso della sua mamma.

Ora però qualcosa non va, Matthias è in sofferenza, c'è bisogno di un cesareo urgente.

La sua storia inizia in modo diverso da quella di suo fratello.

Viene al mondo già malnutrito e a sei ore dalla nascita, viene trasferito d'urgenza all'ospedale di Padova.

Gli viene diagnosticata “l'associazione vacterl-vater”, una patologia che colpisce esofago, ano, cuore, reni e spina dorsale.

Le vite di Matthias e della sua mamma si trasferiscono in una stanza dell'ospedale di Padova.

Sono tante le operazioni che deve subire questo piccolo bambino.

La sua mamma è sempre accanto a lui.

Chiede, s'informa, vuole sapere tutto sulle condizioni di suo figlio.

Cerca con i medici un rapporto umano, un'empatia alla quale aggrapparsi anche nei momenti più difficili.

A volte si vuol sapere soprattutto quello che i dottori non dicono.

Jonas intanto è con i nonni, che sono pieni d'amore per lui.

Il papà si occupa del fratellino più grande David e cerca di salvaguardare il più possibile la sua normale vita di bambino alle elementari.

La famiglia è separata, in una situazione tutt'altro che semplice, ma sempre unita in ogni difficoltà.

Valentina cerca certezze, ma i medici sono cauti.

Come fa una mamma a guardare suo figlio sparire dietro le porte di una sala operatoria?

Con la fiducia, che nonostante non sia andato sempre tutto liscio, non è mai mancata a Valentina.

Lei cerca di trovare una sua tranquillità, uno stato d'animo che le permetta di andare avanti nonostante la preoccupazione, la rabbia per quello che fino ad ora è andato storto.

Ascolta l'allarme dei monitor, si chiude le orecchie finché qualcuno non viene a spegnere quel suono che riferisce sempre che qualcosa non va.

La stanza 19 (Valentina la chiama scherzosamente civico 19) è diventata il luogo dove Matthias trascorre il suo tempo, lui non conosce il profumo di una casa, non ha ancora sentito il chiacchiericcio tranquillo dei suoi genitori mentre preparano le pappe, non sa cosa voglia dire sentirsi al sicuro.

Mamma Valentina lotta con se stessa per non mollare, con i medici per sapere, con gli infermieri perché accudiscano con amore il suo bambino. La stampella alla quale aggrapparsi è sempre la fiducia.

Ci si mette nelle mani dei dottori, degli infermieri, ci si affida alla loro esperienza, alla loro conoscenza, ma l'attenzione al singolo paziente che ciascuno di loro è capace di donare, fa la differenza per chi può solo aspettare dietro porte chiuse.

Per i Dottori dalle Manine d'Oro (PD) e per la Dottoressa che Valentina chiama “Il nostro Angelo” (BZ), gli occupanti della stanza 19 hanno nomi ben precisi.

Si chiamano Valentina e Matthias.

 

Articolo a cura di Viviana Donadello

 

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