Chi è Paola Egonu, la schiacciatrice italiana dei record

Paola Egonu nasce a Cittadella, in provincia di Padova, il 18 dicembre 1998 da genitori nigeriani. Il padre Ambrose, prima di arrivare in Italia, faceva il camionista a Lagos, la madre Eunice era infermiera a Benin City e hanno altri due figli, Angela ed Andrea.

Paola si considera afroitaliana, perché un’appartenenza - dice - non esclude l’altra.

Ha cominciato a giocare a pallavolo a Cittadella, a 15 anni entra nel Club Italia in Serie B1 ed è qui che le sue qualità esplodono. La stagione 2014-15 la vedrà in Serie A2 e quella del 2015-16 in Serie A1.

A 18 anni la si troverà a giocare contemporaneamente nella nazionale under 18, under 19 e under 20. La sua potenza di elevazione fino ai tre metri la porta a trovare traiettorie difficili da prendere.

Nel 2014 arriva l’oro al mondiale under 21 e lei viene giudicata la miglior schiacciatrice del torneo. Nella stagione 2016-17 Paola stabilisce il record assoluto di punti realizzati in una partita: 46 che diventerà 47 nell’aprile del 2021.

Nella stagione 2017-2018 viene ingaggiata dall’Agil di Novara, in Serie A1, e in quella del 2019-2020 passa all’Imoco di Conegliano, sempre in Serie A.

A poco più di 20 anni conta già due Champions League, un campionato, quattro Coppe Italia, e decine di riconoscimenti come MVP.

Durante il mondiale del 2018, perso in finale con la Serbia, Paola spicca per la capacità di trovare angoli imprendibili.

Studiosa, decisa, precisa, in alcune interviste affermava che voleva studiare legge, per combattere quelle discriminazioni razziste subite fin da bambina. Una scelta ammirevole, ma infondo possiamo dire che ogni palla schiacciata da Paola, ogni punto fatto vincere con grande orgoglio alla nazionale, sono uno schiaffo in faccia a chiunque la pensi diversamente.

Nel 2021 viene scelta come portabandiera della bandiera olimpica per la cerimonia di apertura dei Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo.

Quando ha saputo che avrebbe portato il vessillo olimpico, Paola ha dichiarato: "Sono davvero emozionata: rappresenterò gli atleti di tutto il mondo ed è una grossa responsabilità. Attraverso me esprimerò e sfilerò per ogni atleta di questo pianeta".

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

 

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