La memoria della pelle

Adesso lo sa.

Nora non è sola.

Adesso Nora sa di poter sorridere senza doversi preoccupare di essere picchiata per questo.

Adesso Nora ha smesso di mentire a se stessa e agli altri.

Adesso Nora non ha più lividi sulla pelle da nascondere, e quelli che ha nell'anima li urla a gran voce, perché Nora adesso può provare ad aiutare qualcun altro.

Non è facile attraversare l'inferno, soprattutto se le fiamme che ti bruciano sono alimentate da chi ti riempie di botte, gridando che ti ama.

Giorno dopo giorno sacrifichi te stessa in nome di qualcuno che credi di poter salvare.

Diciamocelo.

Tutte noi abbiamo sperato all'inizio di riuscire con la sola forza del nostro sentimento a far capire all'uomo che avevamo davanti che quello che faceva era sbagliato.

Fiere della nostra capacità di sopportazione siamo andate avanti con l'idea che se fossimo state abbastanza brave, abbastanza dolci, abbastanza accondiscendenti e disponibili, lui si sarebbe accorto del nostro valore e sarebbe diventato l'uomo che credevamo di aver conosciuto.

Fidatevi sono tutte balle.

Non voglio dirlo in maniera dolce, non esiste delicatezza in tutti i cazzotti che abbiamo ricevuto.

L'uomo che credevamo di aver conosciuto non esiste.

Non c'è nulla che possiamo fare o non fare che possa cambiare la natura della persona che abbiamo di fronte.

Purtroppo dobbiamo semplicemente accettare (e ancora oggi fatico a mandare giù la questione) che i mostri esistono e che ne abbiamo incontrato uno.

Quando e se troviamo il coraggio di parlarne con qualcuno ci sentiamo dire

“Non è colpa tua”

La questione fondamentale è che con la testa riusciamo anche a capirlo, ma chi lo spiega poi al cuore?

Dentro rimane sempre quella sensazione di ma se facessi, ma se dicessi, ma ma .

Basta ma , basta se.

È vero che non è colpa nostra, non possiamo essere responsabili di quello che fa un'altra persona, non abbiamo potere sulle azioni compiute da chi crede che l'amore vada a braccetto con i pugni, le offese e il controllo costante.

Una cosa però vi dico.

Noi siamo responsabili di noi stesse. Siamo noi le uniche persone che possono decidere di darsi una possibilità diversa.

In noi c'è la capacità di chiedere aiuto e di accettarlo.

Nora ha chiesto aiuto, e quando hanno allungato le mani per tirarla fuori dal pantano nel quale era prigioniera, lei con tutte le sue forze si è data una spinta e piano piano ha ricominciato a respirare.

Adesso anche il suo bambino sa che esistono i mostri, ma sa anche che si possono combattere, insieme.

Nora è la protagonista de La memoria della pelle, un libro che ho scritto quando la vergogna, la paura del giudizio e il senso di colpa (quello trova sempre il modo di infilarsi nell'anima), hanno lasciato lo spazio alla vera me stessa.

Vivere, subire, affrontare e imparare a convivere con quello che mi è accaduto non è stato, ed ancora non è semplice. Bisogna imparare a mettere il passato in un posto dove non faccia male, ma abbastanza vicino da poterlo afferrare e usare per non ricadere nelle stesse situazioni.

Ho scritto, perché farlo mi ha sempre aiutato a capire meglio i miei sentimenti, a far ordine nei miei pensieri.

Ho scritto nella speranza che magari qualcuno, leggendo il libro possa trarre un piccolo aiuto o ritrovare la capacità di ascoltare quella vocina che ciascuno di noi ha dentro e che troppe volte riduciamo al silenzio.

Quella benedetta vocina, se ascoltata può salvarci la vita.

 

Articolo a cura di Viviana Donadello

Condividi