Andrée Geulen, la giovane insegnante che salvò centinaia di bambini ebrei

Andrée Geulen nasce il 6 settembre 1921 in una famiglia cattolica. All’età di ventun anni è già una giovane insegnante e lavora a Bruxelles quando, un giorno del 1942, degli alunni si presentano in classe con la stella gialla cucita sugli abiti, che era diventata obbligatoria per gli ebrei. Lei, sconvolta dall’umiliazione che avrebbero subito i bambini, chiede a tutti i suoi alunni di indossare un grembiule a scuola, così da nascondere quel segno discriminatorio.

Le persecuzioni aumentano e Andrée, inerme di fronte all’orrore che si stava prospettando, entra nel Comitato di difesa degli ebrei, che chiedevano aiuto per nascondere i propri figli e salvarli dalla morte. Abbandona la casa dei genitori e si trasferisce nel collegio dove insegnava, che, su iniziativa della direttrice, nascondeva dodici studenti ebrei.

Nel maggio del 1943, però, in seguito ad alcune denunce, i tedeschi irrompono nella scuola durante la notte proprio nel periodo della Pentecoste, quando gli alunni cristiani erano in vacanza a casa dalle loro famiglie. Nella struttura c’erano solo i dodici studenti ebrei che vengono arrestati e mandati ai campi di concentramento insieme alla preside e a suo marito.

Fortunatamente, Andrée Geulen riesce a sfuggire all’arresto e avvisa gli altri minori nascosti altrove.

Da quel momento il suo impegnò si fa ancora più netto. Inizia un periodo di attivismo in clandestinità, cambia nome in Claude Fournier, e per più di due anni continua a nascondere bambini e ragazzi ebrei presso famiglie cristiane o nei monasteri e conventi. A tutti loro cambia nome e identità, ma per non perdere la possibilità di riconsegnarli un giorno alle loro famiglie, scrive in codice tutti i nomi dei bambini e delle famiglie in liste che, poi, nasconde accuratamente. Pare che sia riuscita a salvare circa 300 bambini e ragazzi ebrei.

A fine guerra il suo lavoro è quello di ritracciare le loro famiglie, tentando di ricongiungere genitori e figli, quando possibile, e per molti anni continua a mantenere rapporti con coloro che aveva salvato.

Nel 1989 è stata inserita tra i Giusti tra le Nazioni da Israele, che le ha conferito la cittadinanza onoraria. Nel 2004 riceve il “Mensch Prize of the Year 2004” dal Jewish Community Centre (Cclj) di Bruxelles per la sua umanità.

Oggi Andrée Geuelen ha quasi cento anni e ancora dichiara con lucidità e con tutta la saggezza dei suoi anni e delle sue azioni, che ciò che ha fatto, all’epoca, era “la sola cosa normale da fare”.

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

Condividi