Martedì, 29 Giugno 2021 10:45

Franca Rame, la donna che ci ha insegnato a non avere paura

Franca Pia Rame nasce a Villastanza, in provincia di Milano, il 18 luglio 1929.

Figlia d’arte, appartenente a una famiglia dalle antiche tradizioni teatrali risalenti al Seicento, legate soprattutto ai burattini e alle marionette, appena in fasce viene portata sul palcoscenico dai genitori con la compagnia girovaga Famiglia Rame con cui cresce e recita fino al 1950.

In quell’anno lascia la famiglia insieme a una sorella e si trasferisce a Milano dove viene scritturata per un anno nella compagnia primaria di prosa di Tino Scotti per lo spettacolo Ghe pensi mi di Marcello Marchesi, in scena al Teatro Olimpia di Milano.

Nel 1952 il suo debutto al cinema con Papaveri e papere di Marcello Marchesi.

Lavorando al Teatro Odeon, conosce Dario Fo e il 24 giugno 1954 lo sposa. L’anno dopo nascerà Jacopo e si trasferiranno a Roma.

Dopo aver interpretato diversi ruoli in film e spettacoli teatrali di successo, Franca e Dario tornano a Milano nel 1957 e l’anno dopo fondano la Compagnia Fo-Rame dove lui è autore, attore, regista, scenografo e costumista, mentre Franca è prima attrice, collaboratrice all’allestimento dei testi e responsabile dell’amministrazione.

Negli anni Sessanta la compagnia riscuote grandi successi nel circuito dei teatri cittadini istituzionali e il loro sodalizio artistico, durato per oltre cinquant’anni, produrrà centinaia di spettacoli di diversi generi, farsa e commedia dell’arte, teatro politico, teatro civile e sociale.

Nel 1968 insieme abbracciano le idee sessantottine, escono dal circuito dell’Ente Teatrale Italiano e fondano il collettivo Nuova Scena, impegnato nei circoli Arci e in luoghi che fino ad allora non erano mai stati destinati agli spettacoli dal vivo, come le fabbriche, le case del popolo e le scuole. Poi fondano un altro gruppo di lavoro, detto La Comune con cui Franca Rame interpreta testi di satira e di controinformazione politica e di concezione femminista.

All’inizio di quelli che furono chiamati Anni di piombo, la coppia Fo-Rame era divenuta un obiettivo politico. Franca viene rapita da esponenti dell’estrema destra e, caricata su un camioncino, subisce uno stupro di gruppo. Era il mese di marzo del 1973. Lo hanno fatto perché lei e suo marito dicevano nei loro spettacoli cose che non condividevano. Per questo motivo è importante precisare il loro colore politico. Hanno risposto alla sua arma, quella del teatro, con uno dei crimini più riprovevoli che esistono. Poi, l’hanno abbandonata sulla strada, in stato confusionale e con i vestiti strappati.

Qualche anno dopo, nel 1981, racconterà al pubblico quei momenti nel celebre monologo Lo Stupro.

Si dice che, la prima volta che la Rame ha interpretato questo monologo, in sala alcune ragazze svennero. E in effetti, non è difficile crederlo. Ma il Monologo “Lo Stupro” non solo ha aiutato la Rame a superare questa dolorosa esperienza. Ha aiutato e aiuta tuttora le donne a non aver paura di denunciare. Le invita a non fare lo stesso errore della donna del monologo, che non ha avuto subito il coraggio di denunciare chi le aveva fatto violenza.

Nella presentazione al suo monologo, inoltre, l’attrice ha riportato le perizie e le parole che alcuni avvocati, poliziotti e medici hanno detto a donne che denunciano uno stupro: “Lei ha goduto? Ha raggiunto l’orgasmo? Se sì, quante volte?”.

Vorrei riportare un passo di quest’opera di Franca Rame. Spero che queste poche parole inducano la maggior parte delle persone a non giudicare e a portare rispetto per chi ha subito un crimine come questo.

“Tengo con la mano destra la giacca chiusa sui seni scoperti. È quasi scuro. Dove sono? Al parco. Mi sento male… nel senso che mi sento svenire… non solo per il dolore fisico in tutto il corpo, ma per lo schifo… per l’umiliazione… per le mille sputate che ho ricevuto nel cervello… per lo sperma che mi sento uscire. Appoggio la testa a un albero… mi fanno male anche i capelli… me li tiravano per tenermi ferma la testa. Mi passo la mano sulla faccia… è sporca di sangue. Alzo il collo della giacca. Cammino… cammino non so per quanto tempo. Senza accorgermi, mi trovo davanti alla Questura. Appoggiata al muro del palazzo di fronte, la sto a guardare per un bel pezzo. Penso a quello che dovrei affrontare se entrassi ora… Sento le loro domande. Vedo le loro facce… i loro mezzi sorrisi… Penso e ci ripenso… Poi mi decido… Torno a casa… torno a casa… Li denuncerò domani”(questo il testo integrale del monologo “Lo Stupro”).

Nel 1980, Franca, Dario e Jacopo fondano la Libera università di Alcatraz, un agriturismo culturale in Umbria che è tuttora operante.

Nel 1999 l’Università di Wolverhampton (in Inghilterra) assegna una laurea honoris causa alla coppia Rame-Fo.

Nelle elezioni politiche del 2006 Franca viene eletta senatrice in Piemonte tra le file dell’Italia dei Valori e vi resterà fino al 2008, anno in cui consegna le dimissioni.

Nel 2009, assieme al marito, scrive la sua autobiografia, Una vita all’improvvisa. Il 19 aprile del 2012 è colpita da un ictus e morirà l’anno dopo all’età di 84 anni.

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

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