Sabato, 20 Marzo 2021 11:08

Laura Sbordoni Mora: ''La donna del restauro''

In questi lunghi mesi, strani e desueti, si evidenzia, da parte dei canali di comunicazione e, suppongo, anche in una maggior fetta di popolazione, una sorta di riscoperta dell'Italia, spesso invece, proprio da parte degli italiani, non adeguatamente valorizzata; credo appartenga all'indole del genere umano la caratteristica di apprezzare qualcosa quando non se ne può godere, nel momento in cui, per un determinato periodo, non è possibile usufruirne. Dopo questo preambolo, che sentivo di voler esporre, pongo ora l'accento sull'immenso tesoro artistico presente sul territorio che ci ospita; che siano strutture architettoniche (edifici storici, monumenti, piazze, fontane, chiese, sculture), che siano pitture murali, affreschi, dipinti, manoscritti. Si tratta di ciò che si definisce un Patrimonio culturale distribuito su un territorio non particolarmente esteso eppure ricchissimo di Storia. Sono tantissime le persone comuni (tanti provenienti da paesi altri), che apprezzano vivamente questa parte di mondo, l'Italia, sotto tale punto di vista. Tralasciando, qui, la diversificazione degli ambienti naturalistici e paesaggistici, la cui bellezza è nota, affermo che questo patrimonio storico-artistico è altrettanto bello ed importante. Tutta questa arte è però soggetta all'usura del tempo, ad eventi bellici, a fenomeni sismici e di altra natura che hanno richiesto, nel tempo e tutt'ora, un impegno di manutenzione, di ripristino: un lavoro accurato e costante che consenta, alle opere stesse, di mantenere la loro struttura, la loro identità. Quello che, genericamente, si definisce Restauro.

Riferendomi al recente passato (gli ultimi 80/90anni), è stata fatta, di quest'importante attività, una professione altamente qualificata. Nel 1939, a Roma, fu istituito ICR (che corrisponde ad Istituto centrale del restauro), per iniziativa di Cesare Brandi. E, finalmente, anche le donne iniziarono a frequentare tale percorso di formazione al punto che, nel 1964, la maggioranza degli iscritti era già di genere femminile. Conosciamo allora una di queste figure, che fu una capace professionista nonché docente della scuola. Si tratta di Laura Sbordoni.

Laura nacque nella città eterna nel 1923 e, poco più che ventenne si diplomò nel restauro. Una delle prime donne, in Italia. Svolse un'attività ultraquarantennale, in Italia ed all'estero, occupandosi soprattutto di pitture murali; nel 1946 sposò Paolo Mora, uno tra i suoi docenti e, insieme, vissero uno stretto sodalizio non solo personale bensì anche professionale; operarono quasi sempre insieme ed erano conosciuti come "i signori Mora". E Laura, infatti, è nota come Laura Mora.

Una vita intensa, una professionalità eccellente; lei fu un importante punto di riferimento per decine di allievi e colleghi. Mancò a Roma nel 2015. Il suo esempio di vita ha sicuramente stimolato l'approccio alla professione di tante donne; si pensi che, da circa un trentennio a questa parte, il rapporto di genere si colloca 9 a 1. Una personale considerazione: auspico che quella che ritengo una vera e propria passione possa annoverare un numero sempre maggiore di esperti, che si prendano cura, supportati anche maggiormente dalle istituzioni, di quel Paese "delle meraviglie" rappresentato dall'Italia.

 

Articolo a cura di Daniela Minozzi

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