Io sono Malala

Malala Yousafzai è una giovane attivista pakistana, nata nel 1997, che già dall’età di undici anni comincia a scrivere della vita sotto il regime dei talebani, in un blog in urdu della BBC, dove documenta l’occupazione militare del distretto dello Swat e racconta del caos in città e dei roghi delle scuole femminili da parte dei talebani pakistani. Per la dedizione alla causa dei diritti delle donne e per il suo coraggio nel 2011 riceve il Pakistan’s National Youth Peace Prize.

Nell’ottobre del 2012 un uomo armato sale sull’autobus scolastico mentre lei tornava a casa e le spara in faccia. La ricoverano all’ospedale militare di Peshawar e le rimuovono chirurgicamente i proiettili. L’attentato viene rivendicato da Ihsanullah Ihsan, portavoce dei talebani, che definisce la giovane come “simbolo degli infedeli e dell’oscenità”, colpevole di voler leggere e studiare. Da tempo inserita in una lista nera di individui da colpire, i talebani la reputano una persona da “fermare”, sottintendendo così la minaccia di poter essere nuovamente oggetto di attentati.

Malala viene trasferita in un ospedale di Birmingham, sopravvive e non abbandona la battaglia per il diritto all’istruzione, per lei “l’educazione è l’unica soluzione”. Si impegna attraverso il Malala Fund, organizzazione no profit, e si occupa di progetti educativi in tutto il mondo perché “i libri e le penne sono le armi più potenti”.

Nel 2013 è stata insignita dal Parlamento europeo del Premio Sakharov per la libertà di pensiero, consegnatole dal Presidente europeo a Strasburgo il 20 novembre.

Nel 2014 riceve il Nobel per la pace insieme all’attivista indiano Kailash Satyarthi, premiati “per la loro battaglia contro la repressione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all'educazione”. Lei, a soli 17 anni, è la più giovane vincitrice di un Nobel.

Il 25 settembre 2015 Masala è protagonista, insieme a molti altri attivisti e artisti, del The Global Goals, iniziativa per spingere i leader mondali a rispettare 17 obiettivi globali da realizzare nei prossimi 15 anni.

Nel 2016 la Grarzanti pubblica Io sono Masala, la sua biografia scritta insieme a Patricia McCormick e nel 2019 esce Siamo tutti profughi.

Nel 2017 è ammessa al corso Philosophy, Politics, and Economics presso l’Università di Oxford e si laurea nel 2020.

Malala è una delle attiviste più conosciute al mondo, ma in Pakistan ha molti nemici, ancora oggi organizzano proteste contro di lei, considerata portatrice di idee contrarie all’Islam.

“Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo.” Malala Yousafzai.

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

 

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