Sabato, 06 Febbraio 2021 09:38

Francesca Morvillo, una vita per la giustizia

Francesca Morvillo ha perso la vita insieme al marito Giovanni Falcone e ai tre uomini della scorta nella strage di Capaci del 1992. Nata a Palermo il 14 dicembre 1945, si laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Palermo nel 1967 con il massimo dei voti. Supera il concorso in magistratura e, nel corso della sua carriera, ricoprirà ruoli diversi: giudice del tribunale di Agrigento, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, consigliere della Corte d’Appello di Palermo e membro della Commissione per il concorso di accesso in magistratura.

Nel 1979, dopo un primo matrimonio conclusosi con la separazione, Francesca conosce a casa di amici Giovanni Falcone, all’epoca giudice istruttore presso il tribunale di Palermo, con la scorta ‒ che non perderà mai più ‒ dal 1980. Anche lui separato, nel 1983 vanno a convivere e ottenuti i rispettivi divorzi si sposarono con una cerimonia intima nel 1986. Il loro era un quotidiano difficile, una vita di pressioni, minacce, delegittimazione e scorta, ma sono sempre andati avanti, uniti, a livello professionale e affettivo-sentimentale.

Il 21 giugno del 1989, mentre i coniugi Falcone si trovavano in vacanza all’Addaura, avvenne il c.d. Fallito attentato dell’Addaura di cui, loro malgrado, furono vittime. Gli agenti di scorta ritrovano una borsa con all’interno una cassetta metallica contenente 58 cartucce di esplosivo. Dopo l’episodio Giovanni vuole divorziare da Francesca per evitare che diventi un obiettivo della mafia, ma lei ‒ pur consapevole di ciò che stava accadendo ‒ gli è sempre rimasta accanto.

Quando Falcone decide di accettare l’incarico di Direttore degli Affari Penali del Ministero della Giustizia, lei lo segue a Roma. Il loro sogno, linfa della loro relazione, era quello di riuscire a liberare l’Italia dalla mafia una volta per tutte con lo strumento del diritto.

Un sogno infranto il 23 maggio 1992 durante la strage di Capaci.

Francesca rimane viva dopo l’esplosione, viene trasportata in ospedale e poi trasferita al reparto di neurochirurgia del Civico dove, intorno alle 22, morì sotto i ferri a causa delle gravi lesioni interne riportate.

“Dov’è Giovanni…” furono le sue ultime parole durante il trasporto in ospedale.

Francesca Morvillo è l’unica magistrato donna assassinata nella storia d’Italia, difficile è misurare il peso della sua influenza nelle scelte non solo di Falcone, ma di tutto il pool antimafia di Palermo.

 

Articolo a cura di Elisa Stefania Tropea

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