Giovedì, 21 Gennaio 2021 11:20

Audrey Hepburn, un’eroina della Resistenza

Audrey Hepburn, una miscela di spontaneità e sofisticatezza, è ricordata come una delle attrici più eleganti della storia di Hollywood.

Nasce come Audrey Kathleen Ruston il 4 maggio 1929 a Bruxelles da un banchiere inglese e una baronessa olandese, già da piccola frequenta la scuola di ballo, poi passa qualche anno in un collegio inglese, e nel 1939, quando il padre li abbandona, va a vivere ad Arnhem con la madre e gli altri due figli di lei, nati dal precedente matrimonio. Audrey continua con la danza e lavora come ballerina. L’anno dopo i nazisti invadono Arnhem e decide di cambiare il suo nome in Edda van Heemstra, per evitare il suono inglese. Insieme alla madre che aiuta la Resistenza, sostiene con i suoi spettacoli il movimento di opposizione al nazismo. Audrey è testimone della brutalità nazista, soffre la fame, e durante la carestia dell’inverno del 1944 si trova costretta a mangiare perfino bulbi di tulipani.

Alla fine della guerra la famiglia si trasferisce ad Amsterdam, Audrey ricomincia a studiare danza e recitazione. Va a Londra per una borsa di studio a una scuola di danza, ma l’insegnate la invita a desistere, non ha la corporatura adatta. Per questo motivo Audrey, che nel frattempo ha assunto il cognome della nonna, Hepburn, decide di dedicarsi al cinema.

La prima apparizione è nel film del 1948, Nederlands in 7 lessen, ma la svolta arriva quando la nota scrittrice Colette la reputa perfetta come protagonista della sua commedia teatrale Gigi. Da qui inizia la sua scalata cinematografica. Nel 1953 arriva il suo primo ruolo da protagonista, come principessa birichina nel film di William Wyler Vacanze romane, la cui interpretazione la rende icona inarrivabile di stile e raffinatezza. Vincerà l’Oscar come miglior attrice protagonista. L’anno dopo ottiene un’altra nomination dell’Academy Award per il film di Billy Wilder Sabrina. Bruna, occhi scuri, corpo esile e flessuoso, Audrey rovescia i canoni della bellezza femminile con una moda sofisticata e sbarazzina.

Nel 1954 sposa Mel Ferrer con cui ha il suo primo figlio, Sean. Continuano i successi e un’altra nomination all’Oscar con il film di Terence Young Gli occhi della notte. La sua bellezza eterea, accompagnata da un’indiscutibile bravura, la rendono richiesta da tutti i maggiori registi del tempo.

Nel 1958 divorzia da Mel e l’anno dopo sposa il medico italiano Andrea Dotti, con cui già intratteneva una relazione clandestina, e nasce Luca. Dopo il secondo matrimonio decide di ridurre i suoi impegni di lavoro per dedicarsi alla famiglia, lontano dalle luci dei riflettori. Praticamente si ritira dalle scene, riappare solo saltuariamente sugli schermi. Nel 1982 finisce anche il matrimonio con Dotti, ma nel 1981 incontrerà l’amore della sua vita, l’attore olandese Robert Wolders, con il quale vive il rapporto che ha sempre cercato.

Nel 1988 diventa ambasciatrice Unicef, lavora ai progetti per l’infanzia delle Nazioni Unite, si impegna nella lotta contro la fame, soprattutto in Somalia. La sua ultima interpretazione risale al 1989 con Spielberg nella parte di un angelo nel film Per sempre.

Muore di cancro al colon il 20 gennaio 1993 a Tolochenaz, paesino nei pressi di Losanna. Lo stesso anno suo figlio Sean fonda l’Audrey Hepburn Children’s Fund per favorire la scolarizzazione nei Paesi africani.

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

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