Giovedì, 21 Gennaio 2021 09:52

Coco Chanel: Il genio assoluto della moda

Gabrielle Bonheur Chanel, in arte Coco, icona di eleganza senza tempo, è stata la stilista più rivoluzionaria del Novecento. La sua è la storia di una vita che si intreccia profondamente con la trasformazione della sensibilità e con l’evoluzione dello stile di un’epoca. Il suo celebre anticonformismo fu l’enorme contributo che diede all’emancipazione femminile e l’eredità che lascia nella moda, nel costume, nella società. La donna che vestiva le donne, regale e sfrontata, elegante e scandalosa con i suoi capelli à la garçonne.

Un’infanzia sfortunata, la sua. Nasce nel 1883 in un ambiente familiare povero, rimane prematuramente orfana di madre e il padre la abbandona. Cresce con le suore del Sacro Cuore, ad Aubazine, con cui apprende i primi rudimenti dell’arte sartoriale, e da cui prenderà l’eleganza e il rigore dei suoi abiti, l’antitesi dei colori opposti e la severità delle linee, caratteristica distintiva della sua moda.

Si sa poco di questo periodo, ma compiuti i 18 anni Gabrielle se ne va e trova lavoro come commessa nel negozio di biancheria e maglieria Maison Grampayre, a Mulins, dove approfondisce le sue nozioni di cucito. Fa anche la cantante in un caffè dove, secondo la leggenda, nasce il soprannome Coco, per la canzone Qui qu’a vu Coco?, suo cavallo di battaglia. Lì incontra Étienne de Balsan, figlio di imprenditori tessili, suo primo compagno, nonché suo primo finanziatore, colui che contribuirà alla nascita della maison.

Coco si trasferisce nel suo castello a Royallieu e si dimostra bravissima a creare cappelli in paglia e nastri di raso e il successo la spenge ad aprire nel 1913 il suo primo negozio. Seguiranno le boutique di Parigi e Deauville, un salone di alta moda a Biarritz e, con la sua consacrazione, la celebre boutique a Parigi al n. 31 di Rue de Cambon. Nasce il primo modello distintivo della moda Chanel, il trittico gonna, pullover e cardigan e poi un profumo, lo Chanel N. 5, il primo a prendere il nome di una stilista.

La moda di allora era ancora legata a concetti come il corsetto o la crinolina, ma Chanel, controcorrente e rivoluzionaria, propone modelli sportivi, dalle linee semplici e morbide, senza costrizioni. Libera le donne dagli abiti lunghi e ingombranti, toglie i corsetti, accorcia le gonne, le vuole libere di muoversi. Nasce un classico per eccellenza: Le Petite Robe Noire, ovvero il tubino nero, che cambia per sempre la storia della moda. Apre un negozio a Londra, la sua carriera si espande, così come la vita sociale. Introdotta dall’amica Misia Sert frequenta ambienti di intellettuali e artisti, diventa mecenate di Picasso e Stravinsky, e negli anni Trenta apre un atelier dedicato alle creazioni di bigiotteria, oggetti opulenti, ed accessori estrosi.

La Seconda guerra mondiale dà una battuta d’arresto alla maison, e intanto lei vive un amore travolgente e appassionato con Arthur Capel, da lei chiamato “Boy”, poi morto a causa di un incidente stradale. Per aiutarla a riprendersi dal lutto Misia la invita ad andare con lei a Venezia e la salva, il viaggio le dà nuove ispirazioni per il suo ritorno nel 1954.

Muore all’età di 86 anni il 10 gennaio 1971 nella sua suite all'Hôtel Ritz di Parigi. Il suo buon gusto nel vestire era per lei qualcosa di innato, l’eleganza era legata alla semplicità: “Prima di uscire, guardati allo specchio e levati qualcosa”, consigliava alle donne.

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

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