Lo sguardo di Medusa

Trasforma in pietra chiunque la guardi negli occhi. Quasi tutti la conoscono e anche se non conoscono i dettagli della sua storia di certo si ricordano i serpenti, il suo sguardo crudele e la sua fama di distruttrice. Si tratta di Medusa: la creatura della mitologia greca, prima bellissima poi mostruosa o mostruosa prima e bellissima poi, il tutto è relativo e dipende dalla collocazione nell’ universo narrativo e dal contesto storico- culturale. Nelle rappresentazioni più antiche Medusa era orrenda, esattamente come le sorelle, nel corso dei secoli però le manifestazioni artistiche che la ritraggono tendono ad umanizzarla sempre più. Ma chi è Medusa?

Medusa è una delle tre Gorgoni, l'unica delle tre a non essere immortale, ma nessuno ci spiega come mai. Si dice che le tre sorelle rappresentassero le perversioni: Steno quella morale, Euriale quella sessuale e Medusa la perversione intellettuale. Per questo furono sconfinate al di là del mondo perché le perversioni, sin dagli antichi greci, andavano tenute sotto stretto controllo.

Secondo una versione del mito è la bellezza di Medusa e la sua chioma fluente ad attirare l’attenzione di Poseidone. Il dio del mare si invaghisce della sorella maggiore delle Gorgoni e con un artificio si incontra con lei in un tempio consacrato ad Athena, per concretizzare il desiderio di possederla. Medusa, per vanità o forse per timore, nasconde il suo volto dietro l’egida della dea. Un grave affronto per la figlia di Giove, che furiosa infligge a Medusa una punizione durissima: la splendida capigliatura viene trasformata in un groviglio di serpenti. Tuttavia la bellezza di Medusa risplende ancora dietro i suoi occhi, così che nessuno possa evitare di guardarla. Unico prezzo da pagare per chi cede alla seduzione? Rimanere pietrificati per l’eternità. Un prezzo altissimo. Un potere quello di Medusa feroce e indeterminato.

Condannata a vivere in solitudine in un antro cavernoso termina la sua esistenza per mano di Perseo che le recide la testa, utilizzando lo scudo come specchio per evitarne lo sguardo; ma la capacità di mutare in pietra chiunque incroci il suo sguardo non eclissa. Infatti, Perseo utilizza la testa di Medusa, rinchiusa in una sacca, come arma. 

Quello di Medusa è un mito che nei secoli ha assunto diversi aspetti ma il fulcro è stato sempre il concetto della donna troppo pericolosa e troppo bella. Una figura che continua ad affascinare per la sua ambiguità e il suo mistero, il simbolo che esprime il potere della femminilità e di tutte le lotte che sono state scatenate dall’invidia. Così attraverso  Medusa veicola il messaggio che la bellezza e tutte le arti seduttrici tipiche delle donne sono elementi pericolosi da cui difendersi e quindi che cedere allo sguardo, al fascino di una donna potrebbe portare all’autodistruzione. In tal senso la vittoria di Perseo e la decapitazione di Medusa, una donna forte e indipendente può essere vista come la fine del potere femminile e l’accesso dei maschi all’empireo del potere.

 

Articolo a cura di Genny Pasquino

 

 

 

 

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