Anticipo della pensione e Opzione Donna

Esaminiamo la legge di Bilancio per il 2021 sugli argomenti che più da vicino interessano noi donne

Ecco la proroga dell’anticipo della pensione e l’Opzione Donna

Cerchiamo di capire come fare.

La “Legge di Bilancio 2021” è stata approvata lo scorso 30 dicembre, introduce misure per il rilancio delle imprese e il rafforzamento degli enti non commerciali, per il sostegno alle famiglie e ai lavoratori/ici, oltre che azioni di implementazione di politiche sociali e politiche settoriali mirati sulla sanità, la scuola, l’università e ricerca, la cultura, la sicurezza, l’informazione, l’innovazione e i trasporti.

Tra le molte novità esaminiamo la proroga dell’anticipo pensionistico fino al 31 dicembre 2021.

L’anticipo pensionistico sociale può essere richiesto a condizione di aver raggiunto 63 anni di età e possono farne richiesta, sia i lavoratori/ici  del settore privato che pubblico, con esclusione dei liberi professionisti iscritti ad Albi professionali propri.

Ad integrazione delle predette condizioni, il/la  richiedente deve aver maturato entro il 31 dicembre 2020 almeno 30 anni (o 36 anni di contributi per i lavori gravosi), a seconda della categoria di appartenenza, con un massimo di 2 anni di sconto per le donne; aver cessato l’attività lavorativa; essere residenti in Italia; essere privo di una pensione diretta in Italia o all’estero; maturare una pensione di vecchiaia di importo non inferiore a 1,4 volte l’importo della pensione minima dell’INPS (718,20 euro circa).

L’Ape sociale è riservato esclusivamente ai lavoratori/ici che versano in condizione di difficoltà, ed in particolare a quattro profili di tutela:

  • disoccupati;
  • invalidi (superiore o uguale al 74%);
  • caregivers (soggetti che assistono parenti disabili da almeno sei mesi. Sono inclusi il coniuge o un parente di primo grado, parente o affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti);
  • addetti a mansioni cd. Gravose, contenuti nel Decreto 18 aprile 2018.

Inoltre, la Manovra Finanziaria prevede un ampliamento dei soggetti che rientrano nella categoria dei/delle disoccupati/e. In particolare potranno beneficiare dell’indennità anche coloro che non hanno beneficiato della prestazione di disoccupazione per carenza del requisito assicurativo e contributivo.

La Manovra Finanziaria all’art. 1, co. 336 prevede anche di estendere la possibilità di pensionarsi con l’Opzione donna fino al 28 febbraio 2021. Si tratta di un metodo di pensionamento, riservato unicamente alle donne, che consente quindi alle lavoratrici, autonome e subordinate, di andare in pensione in maniera anticipata rispetto ai trattamenti previdenziali ordinari, cioè la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata.

L’opzione donna è concessa al raggiungimento di:

  • almeno 35 anni di contributi;
  • 58 anni per le lavoratrici dipendenti (59 per le lavoratrici autonome);

Si ricorda, però, che la decorrenza della pensione è soggetta alla cd. “finestra mobile”.

Tale meccanismo prevede l’erogazione del primo assegno pensionistico dopo:

  • 12 mesi dalla maturazione dei predetti requisiti per le dipendenti;
  • 18 mesi per le autonome.

 

Articolo a cura di Isa Maggi

 

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