Tra pochi giorni in un tribunale della California si sperimenterà l'Avvocato Robot in un caso giudiziario semplice: un cittadino privato, difendendosi da solo, userà un software durante la discussione in aula giudiziaria in un ricorso da lui presentato contro una sanzione amministrativa.
Da anni anche in Italia si programmano software con competenze giuridico processuali complesse per sostenere il lavoro di Giudici e Avvocati. Alcuni software sono già in commercio e stanno aiutando l'attività di Questure, Giudici e studi legali.
Ad esempio nelle valutazioni tecniche effettuate nel processo sul crollo del Ponte Morandi è stato usato un software dell'FBI e in varie Questure italiane già verrebbero usati software nella valutazione di fatti criminali: si dice con ottimi risultati.
Ma sarebbe interessante conoscere quali siano queste Questure e quali i risultati soddisfacenti che esse vantano.
Si è ad esempio evidenziata la velocita' ed accuratezza con cui i software esaminerebbero migliaia di pagine di atti processuali, individuando tutti gli elementi di antigiuridicità.
Software del genere potrebbero essere utili non solo per sostenere il lavoro di Giudici, PM, Questure e Avvocati, ma in realtà potrebbero tornare a vantaggio anche degli stessi cittadini privati, nella loro difesa diretta.
Potrebbe dunque diventare questa una buona via alternativa o di sostegno al Gratuito Patrocinio, o allo stesso Patrocinio di fiducia, ammettendo la possibilità della Difesa Diretta del cittadino in taluni procedimenti?
Parliamo della possibilità di potersi difendere direttamente senza ausilio di un avvocato, attraverso l'utilizzo di un programma software, magari a supporto di una mera consulenza legale, molto più contenuta nei costi rispetto ad una difesa e rappresentanza processuale.
Assurdo?
Purtroppo bisogna ammetterlo: non sempre infatti si trovano Avvocati disponibili al Gratuito Patrocinio, specie per la difesa in processi giudiziali complessi, come lo sono ad es. proprio quelli che riguardano i casi di affido minori cd "ad alta conflittualità processuale".
Casi in cui anche la difesa di fiducia risulta talvolta estremamente difficile o insoddisfacente.
Dai risultati di confronti e sondaggi effettuati come Presidente di Maison Antigone dal 2017 ad oggi, esaminando circa 800 casi di madri vittime di cd "Violenza Istituzionale" -ossia vittime di pregiudizi e discriminazioni in ambito di procedimenti penali e civili di affido, in specie madri che avevano denunciato.la Violenza Domestica e reati di abuso sessuale su minori - è risultato evidente questo problema di evidente difficoltà difensiva, attestato da numerosi cambi di Avvocati, ma anche nella insostenibilità dei costi processuali legati agli onorari dei legali: costi che raggiungono tra gli 8.000 ed i 50.000 euro l'anno. In procedimenti che possono durare anche 10 o 16 anni, ossia fino a quando il minore coinvolto non abbia raggiunto i 17 anni.
L'uso del robot avvocato nei casi di difesa legale diretta però potrebbe diventare delicato e difficile qualora i software fossero programmati in modo erroneo, incompleto e dunque fuorviante.
Del resto questo è ciò che è accaduto per anni nella stessa formazione di poliziotti, Giudici, PM, Magistrati, Avvocati, Psicologi e Psichiatri forensi, nonché educatori e assistenti sociali, riguardo l'insegnamento di alcune pseudoteorie della psicologia giuridica e psichiatria forense: parliamo della Alienazione Parentale (già denominata Pas), della cd Sindrome della Madre Malevola, della possibilità di mediazione/coordinazione tra le vittime di abusi e violenze domestiche ed i loro abusanti, o di costrutti analoghi. Ci riferiamo dunque anche alla teoria che da rilevanza alla tutela della relazione genitoriale anche quando violenta e abusante (in genere paterna) considerata nonostante tutto come una risorsa positiva per la sana crescita del minore abusato. La teoria che giustifica di fondo sia gli interventi mediativi, sia le CTU, i monitoraggi e gli affidi ai servizi sociali: finalizzati non alla protezione del minore dalla violenza ma ad eliminare il rischio di alienazione del genitore violento!
"La violenza è irrilevante" è stato insegnato ai Giudici che si occupano dei processi giudiziali di affido dei minori.
Così infatti nel 2021 rispose una Giudice ad una giornalista che le chiedeva come mai avesse collocato due fratellini vittime di violenze domestiche proprio con il padre maltrattante, già rinviato a Giudizio e condannato, allontanandoli dalla madre vittima di.quei maltrattamenti.
Tra i tanti errori di programmazione del software dell'Avvocato o del Giudice Robot potrebbe dunque tornare la "manina" che reinserisce la bigenitorialita' intesa come "the best interest of child": subordinando a questa la considerazione, in realtà primaria, della sicurezza e della salute del minore. Cosicché la violenza domestica -specie se maschile - tornerebbe a non essere considerata causa di inadeguatezza genitoriale e la cd "regola dell'accesso" potrebbe continuare ad essere stimata come l'unico criterio per valutare le capacità genitoriali, con gli effetti fuorvianti che si conoscono da molti anni e che finalmente.sono stati accertati dalla Commissione parlamentare sul Femminicidio presieduta dall'Onorevole Valente e dalla Commissione parlamentare su Affidi e Case famiglia, presieduta dall'Onorevole Cavaldoli .
Oppure forse il Robot giurista, programmato in modo completo riguardo i principi fondamentali dei Diritti Umani e Costituzionali, condizionato a basarsi solo sui fatti - e non sulle mere impressioni, cosi sensibili alle discriminazioni - potrebbe essere così intelligente e privo di pregiudizi culturali da riconoscere subito i bachi ed eliminarli da solo?
Potrebbe accadere.
Il 4 dicembre 2018, la Commissione europea per l’efficacia della giustizia (CEPEJ) del Consiglio d’Europa ha emanato la Carta etica europea per l’uso dell’intelligenza artificiale nei sistemi di giustizia penale e nei relativi ambienti.
In particolare, la Carta etica enuncia i seguenti principi:
1) principio del rispetto dei diritti fondamentali;
2) principio di non discriminazione;
3) principio di qualità e sicurezza;
4) principio di trasparenza;
5) principio di garanzia dell’intervento umano.
Tolto l'ultimo principio, i precedenti 4 sono proprio quelli violati costantemente e sistematicamente - grazie alle pseudoteorie già citate - nei processi penali sulla violenza domestica e abusi su minori, nonché in quelli collegati civili di affido dei minori, vittime di violenza domestica e abusi sessuali su minori.
Quelli che alcuni autori pro Pas e in difesa della relazione genitoriale paterna violenta (la "bigenitorialita' ") indicano come "bias cognitivi" sono infatti proprio gli artifizi linguistici e ideologici con cui hanno inserito quei pregiudizi utili ad assolvere maltrattanti e abusanti: sicché oggi talvolta basta evidenziare che un uomo abusante abbia picchiato e preso a calci o ucciso la compagna , rispondendo con rabbia e violenza ad una accusa della donna, e tutto si riduce a conflitto paritario: evitare una condanna o una condanna adeguata è diventato facilissimo.
Eppure anche ammettendo il conflitto, la reazione fisicamente violenta non è minimamente paragonabile alla azione che può averla provocata. Né sono paragonabili conseguenze delle due azioni. Del resto giustificare o minimizzare la violenza fisica attraverso il conflitto equivarrebbe a negare il diritto di una persona ad esprimere un proprio parere contrario in un rapporto già di per sé sbilanciato dall'uso di violenza. Una tale giustificazione rende ancora più grave la violenza agita, in quanto non riconosciuta nella sua gravita'.
Equivarrebbe a ritenere vittime solo le donne che subiscono e non denunciano: così come teorizzava l'apologeta della pedofilia incestuosa Richard Gardner, l'inventore della più micidiale strategia processuale difensiva per uomini violenti e pedocriminali abusanti dei loro figli. La Pas.
Del resto Gardner sapeva benissimo che basta instillare un solo dubbio (anche irrazionale o fuorviante ma apparentemente giustificato da una teoria fatta passare per.psicologica) per ottenere la archiviazione di una denuncia o il proscioglimento in ambito penale. Ottenuto ciò, la strada verso l'affido del minore abusato proprio al genitore abusante diventa non facile...scontata!
Dunque proprio l’ultimo principio enunciato dalla Carta europea, il 5 – noto anche come principio «under user control» – è specificamente finalizzato a «precludere un approccio deterministico» (preclude "a prescriptive approach") e «assicurare che gli utilizzatori agiscano come soggetti informati ed esercitino il controllo delle scelte effettuate» ("ensure that users are informed actors and in control of the choices made").
Questo ultimo principio potrebbe costituire dunque il momento più delicato nell'uso della intelligenza artificiale: il momento in cui sarebbe possibile il reinserimento di un senso di equità umana meno deterministica...ma anche una occasione per il reingresso dei pregiudizi culturali umani.
Ad ogni modo la possibilità di usare software del genere attentamente verificati, anche nei procedimenti inerenti il Diritto di Famiglia per quei casi ad alta complessità, non solo è interessante ma potrebbe diventare determinante per eliminare proprio quei pregiudizi , perlomeno economici, che oggi ancora limitano la difesa di donne e minori.
Forse...
Articolo a cura dell’Avv. Michela Nacca
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