"In UK il 100% delle donne vittime di violenza non sono tutelate ed i figli rischiano di essere affidati al maltrattante"

In UK il 23% delle giovani donne è sottoposto a controllo coercitivo da parte del partner, rischiando il femminicidio.

Ma le istituzioni ignorano tutto ciò archiviando il 90% delle denunce e, nei rari casi rimanenti, arrivando alla condanna solo dopo sette anni di processo!

Lo rivela la BBC citando importanti studi accademici e ricerche governative.

https://www.bbc.com/news/uk-63034779

I femminicidi sono spesso preceduti dal controllo coercitivo del femminicida, ossessionato dall'avere in proprio assoluto potere la partner.

Molti studi internazionali recenti in realtà hanno già confermato quanto ora emerge anche da una ricerca accademica svolta in Inghilterra

Lo studio, condotto dalla Manchester Metropolitan University, ha analizzato più di 300 casi di omicidi domestici in Inghilterra e Galles, avvenuti tra il 2012 e il 2018.

Gli accademici hanno scoperto che in più della metà di tali casi i femminicidi avevano avuto comportamenti coercitivi e di controllo nella relazione con la partner o ex partner

Gli esperti inglesi, alla luce dei dati emersi, chiedono dunque che le forze dell'ordine e la magistratura inglese attribuiscano maggiore attenzione a questo tipo di violenza prettamente maschile che implica isolamento, controllo economico, psicologico e fisico della vittima esercitato attraverso l'uso della tecnologia ma anche tramite offese, umiliazioni, ricatti e minacce.

I dati raccolti   denunciano altresì che in Inghilterra su quasi 34.000 denunce presentate ogni anno, solo poco più di 370 giungono a condanna, ma solo dopo circa sette anni di processo

Il 90% delle archiviazioni o assoluzioni appare dunque veramente in contrasto con l'esito delle ricerche inglesi, che attestano come il fenomeno riguardi circa ben un terzo della popolazione femminile e il 23% delle donne in giovane età, compresa tra i 18 ed i 24 anni.

La conseguenza evidente di tutto ciò appare la totale immobilità e inadeguatezza delle istituzioni inglesi nel reprimere questi reati e prevenire i femminicidi, fallendo la tutela delle vittime.

Partendo da questi dati e ricerche, dagli esiti analoghi a quelli riscontrati dalla Commissione parlamentare sul Femminicidio italiana, valutiamo ora le ulteriori conseguenze.

Esse infatti si complicano  se si valuta  che il controllo coercitivo in realtà viene agito spesso anche dopo la separazione, minacciando la vittima della sottrazione dei figli minori, attraverso la strumentalizzazione delle medesime istituzioni e dei tribunali che, addomesticati alla  Alienazione Parentale e pseudoteorie analoghe, finiscono per considerare "alienanti, ostativi, manipolatori" dei normalissimi  comportamenti reattivi di difesa delle  vittime del controllo coercitivo.

Dai dati inglesi, non dissimili da quelli italiani sulla violenza domestica,  dunque emerge come in quasi il 100% dei casi,   data l'anomala  alta incidenza delle archiviazioni e a motivo   dei lunghissimi tempi processuali necessari per arrivare a condanna, non solo queste  donne vittime di controllo coercitivo continuano ad essere esposte al  maltrattamento nonostante la separazione, né vengono tutelate dal rischio di venire uccise, ma anche  i loro figli minorenni risultano  altresì altamente a rischio di subire decisioni giudiziali aberranti, venendo affidati in modo condiviso o addirittura esclusivo proprio al padre temuto o probabile maltrattante, a causa della inerzia e cecità istituzionale e del fallimento dei tribunali.

 

Articolo a cura dell’Avv. Michela Nacca (29 settembre 2022)

 

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