Giovedì, 03 Marzo 2022 10:12

“Noi donne, dove siamo adesso?”

Si avvicina l’Otto Marzo, Giornata Internazionale della Donna ma, non vi nascondo una grande amarezza mista a rabbia che sento dentro me, perché quello che vedo intorno non mi piace affatto. Ho come l'impressione di una involuzione culturale e sociale, da tempo in atto e che non accenna a regredire, anzi, tende sempre di più a  cancellare anni di lotte e di conquiste che una generazione di donne ha realizzato. Io faccio parte di quelle ragazze che sono scese in piazza, che sono andate casa per casa nei paesini per parlare con le altre donne di divorzio ed aborto, di diritti. Ero una ragazzina ma accanto a me c'erano donne, compagne con i capelli bianchi che ci insegnavano, ci parlavano. Madri di ideali e di lotta con le quali condividevamo il bisogno di conquistare una libertà ed una dignità che nasceva dalla consapevolezza che una società più giusta non si sarebbe potuta costruire se non attraverso la liberazione della donna.

Oggi sembra quasi che tutto questo non sia avvenuto, i diritti conquistati faticosamente sono messi in discussione, e le donne e i loro corpi sono regrediti ad oggetti di consumo che si possono anche uccidere e distruggere. E noi, dove siamo adesso? Incapaci ancora di alleanza, incapaci di fare un fronte comune divise in gruppetti e sottogruppi molte volte al servizio di logiche di partito. Il problema è che, a parte qualche contentino di facciata, ci stanno piano piano relegando ancora una volta in quel privato dove le donne sono sempre vissute. La crisi economica provocata dal Covid pesa sulle nostre spalle, sulle madri che perdono il lavoro perché hanno bimbi piccoli, sulle giovani disoccupate, su chi deve accudire anziani perché sono sempre troppo pochi i fondi per le politiche sociali. E chi ci rimette? Noi e sempre noi. Indigniamoci, per favore, ribelliamoci insieme contro queste ingiustizie per costruire una società più giusta e di pace.

 

Articolo a cura di Emerita Cretella

 

 

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