“La strada per la vittoria”. La storia di Alice

Quando una persona conquista una medaglia, gli spettatori assistono al suo trionfo.

Vedono la gioia sul viso e negli occhi di chi alza al cielo una coppa o sale sul gradino più alto di un podio.

La vittoria è una festa alla quale partecipano tutti.

Il giorno del trionfo però è soltanto un istante, quasi nessuno si ferma a riflettere su tutto il lavoro e sui sacrifici che bisogna affrontare e superare per poter arrivare a certi livelli.

Alice Dall'Angelo sa benissimo di cosa sto parlando.

È stata lei stessa a raccontarmi la fatica, l'impegno e la dedizione che una disciplina sportiva richiede.

La passione di Alice inizia già da bambina, quando si arrampica sulla staccionata del maneggio dove sua mamma la porta e rimane ore a guardare i cavalli.

Non li vuole neppure toccare, per lei è sufficiente poterli osservare.

Ha cinque anni quando nonno Bruno la accompagna al suo primo corso di equitazione.

Da quel giorno per Alice il cavallo non è più soltanto un animale, diventa un amico, un compagno di mille avventure.

Cresce praticamente in sella; mentre i suoi compagni di classe vanno alle feste, trascorrono i sabati sera in discoteca e le domeniche a riposare o in giro con gli amici, Alice è al maneggio.

Lei striglia i cavalli, da loro da mangiare, impara a sellarli e a curali, spala il letame, fa tutto quello che serve per accudirli nel migliore dei modi.

“Il cavallo è un amico che richiede continue attenzioni, bisogna dedicargli tempo ed energia. Si inizia dai suoi bisogni primari e poi con il tempo si costruisce un rapporto fatto di complicità, rispetto e fiducia.”

Insieme a Gorby, e a Bonnie, Alice inizia il suo percorso fatto di allenamenti, gare e risultati raggiunti.

Le storie che mi racconta, le esperienze che ha fatto sembrano la trama di un film.

Subito dopo aver conseguito il diploma classico linguistico, decide di partire per il Texas.

Per cinque anni lavora in un ranch, in una realtà completamente diversa da quella alla quale era abituata, immersa negli spazi sterminati di un continente totalmente differente da quello nel quale è cresciuta.

È un 'esperienza che le è rimasta nel cuore, nel ricordare quei momenti mi sembra di scorgere un velo di malinconia nei suoi occhi.

Non c'è però soltanto la parte positiva, non è stato semplice per lei essere per così tanto tempo separata dai suoi affetti, dalle sue sicurezze.

C'è sempre l'altra parte della medaglia, quella che non tutti riescono a vedere, quella più in ombra che brilla un po' di meno.

La vita non è mai fatta soltanto del luccichio che riflettono i bei momenti.

Dopo gli anni trascorsi in America Alice torna in Italia e ricomincia portando con sé tutta l'esperienza maturata lontano da casa.

Quando nel 2015 diventa campionessa europea di Barrell Racing (Disciplina di monta americana, l'unica nata negli Stati Uniti ideata dalle donne) in sella al suo Mister Dual Rocket, non è la prima vittoria che insieme portano a casa e non sarà l'ultima.

Dopo aver ascoltato Alice raccontarmi dei suoi amici Gorby, Bonnie, Magic Tapsy,(sorride facendomi il nome di questa cavalla, mi dice che l'ha scelta impulsivamente, attratta dal suo temperamento ribelle, talmente ingestibile da essere impossibile guidarla in qualsiasi gara), e Mister Dual Rocket, le faccio la mia immancabile domanda.

Cosa deve trasparire da questo articolo, che cosa è importante per te?

“La cosa più importante quando si inizia un percorso a livello competitivo, è quella di non lasciarsi mai abbattere dai momenti di sconforto. È normale che ci siano giornate storte, incappare nelle delusioni è un passaggio del tutto naturale, ma si deve avere la forza di continuare.

Svendere il proprio sogno, per colpa di qualche giornata ombrosa sarebbe un peccato e non deve accadere.

Io ho sempre trovato nei cavalli, degli amici sinceri, alle volte si va d'accordo, altre ci si scorna un po'. Ci sono giornate nelle quali bisogna tenere le redini con più fermezza, altre nelle quali si possono lasciare più morbide, ma il rispetto e la fiducia sono essenziali sempre.

Tutto si riduce sempre a quanto si crede in se stessi e in quello che si vuole raggiungere.

Non è detto che ci si arrivi, ma vale sempre la pena di provare a realizzare un desiderio”.

È vero.

Sognare non costa nulla, ma la strada per realizzare ciò che si desidera è fatta di sacrifici, rinunce, impegno, dedizione, coraggio, determinazione.

Alice ha continuato a lottare, superando a cavallo tutti gli ostacoli che si è trovata davanti.

Alice è una campionessa e nei suoi occhi c'è la fierezza di chi combatte, la determinazione di chi si rialza dopo ogni delusione, la dolcezza di chi crede nella forza delle proprie passioni.

 

Articolo a cura di Viviana Donadello

 

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