Mercoledì, 22 Dicembre 2021 18:42

Racconti incantati: "Il mistero del bambino scomparso"

Il grande bosco, dopo il breve temporale notturno e il successivo sorgere del sole in un cielo senza nubi, emanava un gradevole profumo di terra bagnata. Cerri, il piccolo cerbiatto nato appena un mese prima, si risvegliò annusando con piacere quella che per lui era una vera e propria fragranza, che gli trasmetteva una gran vitalità; si stiracchiò, cercò con lo sguardo sua madre ed esordì: “Mamma, arriviamo fino al ruscello? È una mattina talmente bella!!”. “Dai, andiamo”, rispose la madre. Poco dopo s'imbatterono in Scott, lo scoiattolo che abitava nella grande quercia vicino alla radura e che cercava, tutto affannato, di attirare la loro attenzione. Cerri e la madre si fermarono ai piedi della quercia. “Cos'è successo, Scott? Perché sei così agitato?” Lo scoiattolo rispose “È successa una cosa terribile!! Dobbiamo far qualcosa”. “Sì, ma se non ci spieghi di cosa si tratta.......” Replicò mamma cerbiatto. Scott cercò di tranquillizzarsi, fece un profondo respiro ed iniziò a raccontare. “Amici, avete presente il campeggio che si trova nella grande radura, poco distante dalla strada comunale? Ora, che siamo in estate, è affollato di persone.... beh, ieri sera è successa una cosa bruttissima..... Scott, cerca di calmarti, ce l'hai già ripetuto ma ancora non sappiamo di cosa si tratta....” disse mamma cerbiatto. Lo scoiattolo, sensibile com'era, impiegò ancora un po' di tempo per riprendere a parlare: evidentemente l'accaduto l'aveva proprio turbato. Prese fiato e continuò “Si è perso un cucciolo d'uomo, ieri sera. Stavo raggiungendo la mia quercia, dopo esser andato in cerca di cibo, quando dall'alto parlante del campeggio ho sentito chiaramente la notizia. Vi rendete conto? È piccolo, circa tre anni, ha trascorso la notte nel bosco, chissà dove. Dobbiamo fare qualcosa per ritrovarlo”. Ed aggiunse “Noi animali, il bosco lo conosciamo bene ed inoltre siamo in tanti. Faremo una riunione e cominceremo le ricerche del cucciolo d'uomo”. I due cerbiatti annuirono. In men che non si dica Castor, il castoro, che era già al corrente della cosa, con la sua potente coda diede inizio al tam tam per la convocazione del cerchio.

Il cerchio era il ritrovarsi insieme di tutti gli abitanti del bosco e si formava quando occorreva prendere delle decisioni importanti. E non era forse importante ritrovare un bambino, di appena tre anni, che si era perso di notte? Nel giro di una decina di minuti la riunione ebbe inizio: non mancava proprio nessuno. Oltre ai nostri quattro amici c'erano le sorelle Marmi, le marmotte, presenti con le cuginette Otte; inoltre Etta, la grande civetta bianca ed Olpe, la volpe, con la sua numerosa prole. Dal campeggio degli umani intanto non giungevano notizie rassicuranti: ogni ora circa, si sentivano notizie riguardo la situazione. Decine di persone si erano messe in cerca del bimbo, in tutte le direzioni e nelle zone circostanti il campeggio. Finito brevemente il cerchio anche tutti gli animali del bosco si misero all'opera. Il tempo trascorreva, ora dopo ora, e l'accaduto si stava rivelando un vero mistero. Nessuna traccia del bambino. Erano, persone ed animali, molto preoccupati. Dove sarebbe potuto arrivare un cucciolo così piccolo? Di quanto avrebbe potuto allontanarsi? Intanto Rapi, l'aquila reale, sorvolava ininterrottamente tutto il territorio, attenta a qualsiasi movimento potesse scorgere persino nel sottobosco rivestito di felci. Nulla! Niente di niente! Alle 18 in punto Castor, con la sua coda possente, ripeté il suo tam tam e tutti gli animi si ritrovarono nuovamente nel cerchio. Scotti disse “Ragazzi, è davvero un mistero... non abbiamo trovato nessuna traccia e tra poco più di due ore ci sarà buio. Il piccolo, tra l'altro ha trascorso già un'intera nottata all'aperto, lontano dai suoi genitori e quassù in montagna la notte fa freddo”. Mentre continuavano a parlare tra loro sentirono, ben distinto, il verso caratteristico di Rapi che cercava di attirare la loro attenzione. “Rapi, forza, ti ascoltiamo” disse Castor, “Ho trovato, vicino al ruscello, una traccia importante. È un piccolo oggetto colorato.... ha una strana forma... assomiglia ad una grossa goccia d'acqua..” E dal robusto becco lo lasciò cadere al centro del cerchio dei suoi amici. Immediatamente Ope, la volpe, che aveva avuto qualche contatto a distanza con gli umani esclamò “È un ciuccio, ne sono sicura. Lo usano i cuccioli degli umani quando sono piccoli!” Tutti gli animali allora, rincuorato da questa scoperta, iniziarono a dirigersi verso il ruscello con il cuore pieno di speranza. Quando vi arrivarono si divisero in due gruppi e, nel massimo silenzio, continuarono la loro ricerca. Ad un certo momento Scott chiamò tutti quanti “Venite, c'è un'altra traccia!”. Ai piedi di un larice infatti, oltre il corso d'acqua e dove la pendenza del bosco saliva, trovò un pupazzetto di gomma. Il piccolo non poteva dunque essere lontano! Gli animali iniziarono anche a sentire le voci di alcune persone e si nascosero. Ma entrambi, sia le bestiole del bosco che le persone del campeggio fecero una straordinaria scoperta!! Tra la distesa degli alberi, in un anfratto protetto sul fianco della montagna videro..... una lupa con sei o sette lupacchiotti. Seduto a terra, vicino a due cuccioli di lupo, il bimbo che si era perso! Stava tranquillamente giocando con i lupacchiotti, divertendosi un mondo!! L'avevano trovato. Tra gli umani scese un attonito silenzio mentre si rendevano conto che mamma lupa aveva provveduto al piccolo, nutrendolo e proteggendolo. Gli animali naturalmente rimasero nascosti osservando l'incredibile scena che poi, per loro, non era poi così strana... il papà del bimbo, timorosamente, lo chiamò ed egli s'accorse della presenza dei genitori. Si alzò, fece un'ultima carezza ai suoi nuovi amici e si diresse verso mamma e papà che, per l'emozione, avevano quasi cessato di respirare. Quando il cucciolo d'uomo raggiunse le braccia della mamma la lupa, che non si era mossa, girò il muso guardandoli con infinita dolcezza. È, purtroppo, ancora diffusa, come risposta all'augurio “In bocca al lupo!” sentir rispondere “Crepi il lupo”. Niente di più sbagliato! Occorre rispondere “Grazie oppure viva il lupo”, poiché, tra le fauci di mamma lupo, i cuccioli sono nel luogo più sicuro possibile. E questa favola dimostra che..... lo sono anche i bambini.

 

Racconto a cura di Daniela Minozzi

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