Calma e lasciar andare. Artemisia una regina dell’Equinozio d’autunno

Nome scientifico: Artemisia vulgaris

Famiglia: Asteraceae

Genere: Artemisia L.

Nome comune: artemisia

Pianta erbacea che arriva ad 1,5 m di altezza e fiorisce (periodo balsamico) verso fine estate. La pianta é dedicata alla Dea Artemide (nome greco della Dea romana Diana) famosa per prendersi cura delle donne. Una delle sue proprietá é proprio la cura per mestruazioni irregolari e dolorose (foglie e fiori). Sconsigliata a donne in gravidanza e a chi abbia problemi con l’apparato digerente (fegato, cistifellea). Il suo gusto é amaro. Ottima per superare l’inappetenza, digestioni difficili (sommitá fiorite), … .

Storicamente utilizzata per la realizzazione di liquori.

In Val d’Aosta, Piemonte e nel Parco del Gran Sasso in Abruzzo con l’utilizzo di artemisie montane, che crescono al di sopra dei 1.000 m s. l. m., viene prodotto il famoso genepì.

Il suo aroma ricorda pure il vermut (vino bianco aromatizzato con foglie di Artemisia v.) un’invenzione di appassionato cultore di scienze naturali, il piemontese Antonio Benedetto Carpano, del 1786. In Germania diventa Wermut, che in italiano significa proprio Assenzio - ossia Artemisia absinthium, un’altra specie della stessa pianta, che viene utilizzato cosí al posto dell’A. vulgaris.

Èmile Zola, quasi cento anni più tardi, descriveva nel romanzo‚ L'Ammazzatoio (L'Assommoir), il liquore d’assenzio come mezzo, nella drammatica vita degli operai parigini dell‘epoca, per "ammazzare" la coscienza della propria triste miseria. Durante gli studi ricordo che quel romanzo mi colpì parecchio per la sua crudezza.

L’Artemisia comune é spesso scambiata per Assenzio (Artemisia absinthium) o più spesso ancora per A. verlotiorum Lamotte, quest’ultima fiorisce peró più tardi, in zone umide e le sue infiorescenze sono rossicce invece che in zone aride e i fiori gialli. Mentre l’assenzio ha foglie verdi argenteo, che risplendono ai raggi del sole.

La pianta é una tradizione per le fumigazioni,  erba magica protegge, cura, rinvigorisce, purifica, aiuta nel lasciar andare, da utilizzare nei rituali di passaggio, riscalda. Calma la mente.

La sua magia è in grado di allontanare tutto ciò che è male: spiriti maligni, epidemie e avversità. I suoi fumi favoriscono sogni e visioni.

La definisco una pianta del cambiamento … proprio in questo momento storico la pianta giusta, al momento giusto!

P.S.: da non dimenticare che l’artemisia é una delle 9 piante magiche, che fanno parte del mazzolino protettivo del solstizio d’Estate (San Giovanni)!

Testo e foto a cura di Daniela Di Bartolo

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