Per non dimenticare Maria Masi, uccisa a colpi di arma da fuoco

Il pomeriggio del 26 settembre 2020 Maria Masi, infermiera di 41 anni, è stata uccisa a Venaria, in provincia di Torino, dal marito Antonino La Targia, di anni 46, che subito dopo si è suicidato.

I due avevano due figli di 11 e 14 anni ed erano sposati da più di 15 anni, anche se erano sul punto di separarsi. Negli ultimi giorni, infatti, Maria si era trasferita a casa dei genitori insieme ai figli.

Quel pomeriggio si erano incontrati nel parcheggio davanti casa, forse lui l’aspettava, o forse era un ulteriore chiarimento, forse era scoppiata una lite. Maria sale sulla sua auto per andare via, ma lui caccia la pistola e comincia a sparare, i proiettili entrano nell’abitacolo e la uccidono.

A quanto pare nessuno si accorge dell’accaduto e il La Targia se ne torna a casa, come testimoniano dei ragazzi che lo aiutano a salire il gradino d’ingresso, in quanto l’uomo si muove su una sedia a rotelle, rimasto disabile a causa di un incidente stradale in moto. Una volta nell’appartamento usa la stessa pistola, detenuta illegalmente e oggetto di furto, per suicidarsi, in salotto, seduto sul divano. L’aveva rubata al parroco di Lusigliè nel 2016, un furto i cui autori non erano mai stati identificati.

Secondo le testimonianze pare che il La Targia fosse responsabile di vari episodi di maltrattamenti in famiglia, più volte aveva minacciato la moglie dicendole che l’avrebbe bruciata in casa insieme ai figli o che le avrebbe buttato dell’acido in faccia. I genitori di Maria avevano avvertito le autorità, ma lei non aveva sporto una denuncia formale, e nonostante le minacce fossero state inoltrate alla procura il suo caso non era apparso così grave da attivare procedure di tutela.

Pare inoltre che La Targia, qualche ora prima dell’omicidio, avesse pubblicato un post su Facebook in cui lasciava presagire la tragedia: "Mi è sembrato di vivere in un film, ora quel film è finito".

 

Articolo a cura di Elisa Stefania Tropea

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