Per non dimenticare Romana, morta per strangolamento

Il 12 luglio 2020 è morta Romana Danielova, di 55 anni, originaria della Repubblica Ceca, nella sua casa di Giugliano, in provincia di Napoli.

A chiamare i soccorsi il marito, Gennaro De Falco, di anni 63, che racconta di aver trovato al suo risveglio la moglie impiccata nel salotto. Mentre i sanitari si trovavano sul posto l’uomo aggredisce una dottoressa accusandola di non aver sottoposto a Tso la moglie alcuni giorni prima, quando aveva manifestato segni di squilibrio. L’aggressione costringe la dottoressa al ricovero in ospedale.

Data l’incongruenza delle parole del De Falco, la procura di Napoli apre un’inchiesta. Dalle prime verifiche si attesta che il cordino delle tende con cui Romana si sarebbe impiccata non era sufficientemente grosso da sostenere il peso del corpo e poi vengono ritrovati dei segni sul collo riconducibili a uno strangolamento.

L’uomo davanti agli inquirenti, si proclama innocente continuando a sostenere la tesi del suicidio. De Falco gestiva un centro medico, formalmente intestato alla moglie, e secondo le indagini pare proprio questo il motivo della “conflittualità” tra i due.

L’autopsia confermerà il decesso per strangolamento in seguito a una colluttazione e il De Falco viene arrestato il 17 agosto con l’accusa di omicidio e lesioni personali aggravati a danno della dottoressa del 118.  

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

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