Ylenia, uccisa e data alle fiamme a Napoli

A poche ore dal femminicidio di una donna di 83 anni, di Avellino, morta per mano del marito che, dopo averla soffocata, ha chiamato i militari dell’Arma pronunciando poche e semplici parole, "Ho ucciso mia moglie", un’altra donna ha perso la vita in modo atroce. Lei è Ylenia Lombardo, 33 anni, originaria di Pago di Vallo di Lauro (Avellino).

Ylenia era sposata e madre di una splendida bambina, affidata alle cure dei nonni materni che vivono a Viterbo. Il marito è in carcere da due anni per maltrattamenti proprio nei suoi confronti. La donna era disoccupata ma saltuariamente riusciva a lavorare come badante per potersi pagare le spese di casa. Viveva a Napoli, da sola, aveva preso in affitto un'abitazione in via Ferdinando Scala, a San Paolo Bel Sito. Il cadavere semi carbonizzato di Ylenia è stato trovato nella prima serata di mercoledì 5 maggio 2021 nel suo appartamento. Alcune persone avevano visto del fumo uscire dall'abitazione e avevano chiamato le forze dell'ordine. Poi intervenute, inutilmente. Il suo corpo presentava delle ecchimosi, potrebbe esser stata picchiata e poi data dalla cintola in su alle fiamme.

I carabinieri della compagnia di Nola sono al lavoro per accertare la causa e la dinamica della morte. Un uomo di 36 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato fermato con le accuse di omicidio aggravato e incendio. A casa del presunto femminicida sono stati trovati abiti sporchi di sangue, che ne farebbero quindi il principale indiziato del delitto. I due pare si conoscessero.

Il giorno in cui è morta, Ylenia sarebbe dovuta andare in provincia di Viterbo a trovare la luce dei suoi occhi, sua figlia. Quel viaggio non c’è mai stato.

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

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