Per non dimenticare Mihaela, uccisa dentro l’auto con 4 colpi di pistola

Il pomeriggio del 22 maggio 2020, nel piazzale di un centro commerciale di Cuneo, è stata uccisa con diversi colpi di pistola Mihaela Apostolides, di 44 anni, originaria della Romania e nata a Budapest, da Francesco Borgheresi, 42 anni, militare fiorentino dipendente dell’istituto cartografico di Firenze.

I soccorsi sono stati chiamati dallo stesso Borgheresi, il quale confessa il reato e si costituisce all’arrivo della polizia. Lui stesso si ferisce alla mano con la pistola usata, regolarmente detenuta. Il corpo di Mihaela viene trovato in una Fiat Panda parcheggiata nel piazzale.

L’uomo è figlio della fondatrice della comunità “Il Forteto”, una cooperativa taumaturgica per bambini disabili, in passato accusata di violenze, abusi e maltrattamenti su minori e su cui pendono delle condanne.

Mihaela, cameriera e barista in un locale notturno, era separata dal 2003 e da allora si era trasferita in Italia, mentre a Cipro erano rimasti la figlia e l’ex marito, con cui aveva sempre avuto ottimi rapporti. Morto il padre, la figlia di 19 anni aveva deciso di raggiungere la madre.

Mihaela conosceva il Borgheresi, anche lui divorziato, da circa due anni. Non si erano visti per tutto il periodo del lockdown, ma la sera prima lui era arrivato a Cuneo e il pomeriggio del venerdì decidono di andare al centro commerciale a fare compere. Evidentemente nel parcheggio sarebbe scoppiata una “lite”, poi trasformatasi in delitto. Ritrovata nel bagagliaio dell’auto un’altra pistola, anch’essa di proprietà dell’uomo.

Il Borgheresi ribadisce la sua confessione asserendo di avere agito per “gelosia”.

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

 

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