Giornata della Stampa Libera

La Giornata internazionale sulla libertà di stampa (3 maggio) fu istituita nel 1993 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per l'altissimo valore civile che deve essere riconosciuto a questa attività professionale, in quanto "pilastro della Democrazia" cosi come ricordato oggi dall' Alto rappresentante Ue, Josep Borrell Fontelles.

La Stampa libera costituisce uno dei pilastri fondamentali della Democrazia, insieme alla Magistratura, alla rappresentanza Parlamentare dei cittadini ma anche alla Istruzione, alla Cultura ed all'Arte.

Tuttavia il Giornalismo libero forse costituisce, insieme all'Arte ed alla Cultura, addirittura uno degli ultimi pilastri democratici: l'ultima forma di espressione democratica esplicita, legittima e potente - contro le ingiustizie subite - che, tramite i giornalisti letterati e artisti, i cittadini possono ancora rivendicare nonostante un Ordinamento assolutistico, un Governo che schiaccia le libertà fondamentali, una Magistratura che viola i Diritti Umani anche nei suoi tribunali ed un Legislatore piegato a logiche di potere!

Se in Egitto l’ex presidente del sindacato dei giornalisti ha denunciato che “Al-Sisi ha azzerato la libertà di stampa per bloccare il dissenso”, in Turchia Erdogan ha incarcerato centinaia di Giornalisti, determinandone la morte. La sua attività di compromissione della Stampa libera è stata avviata prima di tutto con la promulgazione di leggi volte a censurare tutte le espressioni considerate offensive per l'identità turca e quelle considerate esaltanti l'estremismo politico, con effetti disastrosi e niente affatto garantisti!

Sia Abdel Fattah el-Sisi che Erdogan sono inseriti nella lista dei "Predatori della Libertà di Stampa" insieme ad Alexander Lukashenko Presidente della Bielorussia, Bashar Al-Assad Presidente della Siria, ad Hamad Ben Aissa Al Khalifa Re del Bahrain, a Kim Jong-un Leader supremo e primo presidente della Commissione di difesa nazionale e primo segretario del Partito dei lavoratori della Corea del Nord. Senza dimenticare il Presidente della Federazione russa Vladimir Putin e Xi Jinping, Presidente e segretario generale del partito Comunista della Cina.

L'elenco dei Predatori della Stampa Libera è redatto da Reporter senza Frontiere, una Organizzazione non governativa che monitora la libertà dei Giornalisti, fondata in Francia, che redige anche un elenco dei Nemici della Stampa Libera: tra questi spiccano non solo la francese Amesys e l'americana Blue Coat Systems, la Gamma International inglese e la tedesca Trovicor, ma anche l'italianissima Hacking Team: una società di tecnologie informatiche con sede a Milano che ha venduto servizi di intrusione offensiva e di sorveglianza a moltissimi governi, organi di polizia e servizi segreti di tutto il mondo, aiutando a sgominare la criminalità organizzata, ma - e qui è il problema - avrebbe venduto i propri sistemi software Remote Control System (RCS) anche a Governi che violano sistematicamente i Diritti Umani, con effetti imprevedibili.

Secondo la più recente Classifica mondiale della Libertà di stampa di Reporter Senza Frontiere (consultabile al seguente link https://rsf.org/en/ranking ) ai primi posti vi sono la Norvegia, la Finlandia, la Svezia e la Danimarca. Portogallo, Svizzera, Belgio e Irlanda sono rispettivamente al nono, decimo, undicesimo e dodicesimo posto, seguiti dalla Germania al tredicesimo. Anche l'Estonia e l'Austria sono prima di noi, rispettivamente alla quindicesima e diciassettesima posizione seguiti da Uruguay. La Spagna al ventinovesimo, l'Inghilterra al trentatreesimo, seguita dalla Francia al 34mo.

L'Italia è ultima in Europa!

Siamo al 41mo posto dopo Slovenia, Burkina Faso, Botswana e Andorra, ma prima degli USA. Chiude la lista di 180 posizioni l'Eritrea.

L'Italia ha circa 20 giornalisti sotto scorta. Spesso sono giornalisti di frontiera, quelli che ricevono pochi euro per ogni loro "pezzo".

Beppe Giulietti, Presidente della Federazione Nazionale della stampa, oggi in occasione di una manifestazione che si sta svolgendo a Trento sulla Libera Stampa - organizzata con il Comune, Assostampa del Trentino Alto Adige e del Veneto, Articolo 21 e associazione Supolka - ha denunciato: "Domani porteremo al presidente della Camera Roberto Fico il dossier sui giornalisti intercettati dalla Procura di Trapani, sui cronisti minacciati, sulle querele bavaglio e sull'equo compenso degli ultimi, perché non è possibile che ci siano giornalisti che guadagnano cinque euro lavorando in contesti di pericolo e precarietà".

A Milano il collettivo artistico PXLs sta denunciando in modo originale la manipolazione della corretta informazione attraverso la realizzazione di un'opera caratterizzata da un tappeto formato da 75.000 pagine di giornale, adagiate sul pavimento della Stazione Centrale: migliaia di informazioni e testimonianze dal valore storico-culturale, spesso di rilevanza giuridico-penale, economica ecc ecc, tuttavia "calpestabili".

"Non è una provocazione - ha spiegato il collettivo Blu-PXLs - ma un invito a riflettere su quello che leggiamo e su come le informazioni ci raggiungono, in modo sempre più pervasivo. Nessun lettore di giornale si domanda abitualmente dove stia la verità. Anche quando le notizie, come questa nostra opera, vengono manipolate, ignorate o calpestate".

Se a Trento si stanno ricordando i dodici giornalisti bielorussi incarcerati per aver raccontato le proteste contro il presidente Aljaksandr Lukasenka, OrizzonteScuola sta celebrando tra gli studenti il lavoro e la storia di Giornalisti uccisi a causa del loro lavoro di denuncia: Giancarlo Siani, Ilaria Alpi, Antonio Megalizzi e Daphne Caruana Galizia.

Il giornalismo libero costituisce il "vaccino principale" non solo contro la disinformazione, ma anche contro le ingiustizie.

Tanto più un Paese è in crisi, alla deriva e mal governato, tanto più diventa evidente la rilevanza della funzione sociale del Giornalista testimone dei fatti.

E tanto più il mal governo tenta di "bloccare" l'informazione giornalistica libera, tanto più la democrazia è compromessa e quel Paese vive una crisi Umanitaria!

Josep Borrell Fontelles toccando anche il tema che più mi sta a cuore, quello della violenza sulle donne, ha detto:

“Oggi più che mai è essenziale che gli organi di informazione siano liberi e indipendenti, ma la libertà di stampa continua ad essere minacciata. I giornalisti continuano a lavorare in condizioni molto difficili: solo per aver svolto il loro lavoro, molti di loro vengono infatti sottoposti a pressioni finanziarie e politiche sempre più forti, messi sotto sorveglianza, cadono vittime di condanne arbitrarie a pene detentive o di atti di violenza..... Secondo l’Osservatorio dell’Unesco, dal 2020 ad oggi sono stati assassinati 76 giornalisti, molti di più, in tutto il mondo, hanno subito arresti, vessazioni o minacce" aggiungendo "Preoccupa particolarmente la violenza di genere nei confronti delle giornaliste”.

 

Articolo a cura dell’Avv. Michela Nacca

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