Per non dimenticare Maria Drabikova, massacrata di botte dal compagno

Lei è Maria Drabikova, una donna di 40 anni di origini slovacche che una casa non ce l’aveva. Viveva per strada, è morta a Roma all’ospedale San Giovanni Addolorata il 12 maggio 2020.

Era stata portata il giorno prima al pronto soccorso perché trovata incosciente sul prato del “Parco della Solidarietà” nel quartiere Ardeatino. Avvolta grossolanamente in delle coperte, il volto insanguinato e il corpo con segni evidenti di violenza, è stata notata da un passante, che allerta subito i soccorsi. 

La procura di Roma apre un’inchiesta. Maria lavorava nel mondo della prostituzione, nessuno per giorni è andato a riconoscerla, a reclamarne il corpo. Un’invisibile tra le tante, forse conosciuta tra i volontari delle unità di strada, pare fosse anche incinta.

Dopo le prime ricostruzioni, indagato è il compagno della donna, 41 anni, di origini rumene, che non riesce a dare una spiegazione credibile di quanto avvenuto durante la notte. Gli accertamenti dicono che Maria è stata massacrata di botte, probabilmente c’era stata una violenta colluttazione fra i due, e dopo tre settimane l’uomo viene fermato e portato in carcere con l’accusa di omicidio e maltrattamenti in famiglia.

Per non dimenticare Maria Drabikova.

 

Articolo a cura di Elisa Stefania Tropea

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