Per non dimenticare Marisa, uccisa con 40 coltellate dal marito

Il 5 maggio 2020 Marisa Pireddu, di 51 anni, è stata uccisa dal marito Giovanni Murtas, di anni 57 a Serramanna, comune sardo.

Nel tardo pomeriggio scatta una violenta lite tra la coppia che culmina con l’aggressione mortale da parte di lui, che prima accoltella la moglie in varie parti del corpo, uccidendola, e poi si trafigge il petto con la stessa arma, una lama artigianale, uno stiletto costruito da lui stesso, falegname.  

Il fratello del Murtas, vicino di casa, sente forti urla provenire dall’appartamento e lancia l’allarme. Giunti i soccorsi, Marisa è morta, mentre Giovanni, in fin di vita, viene trasportato all’ospedale di Cagliari e arrestato in flagranza di reato. Il figlio, di 28 anni, non era in casa durante l’accaduto.

L’esame autoptico rileva circa 40 coltellate su braccia, gambe, collo e tronco che hanno reciso organi vitali. Le numerose ferite alle mani fanno presumere che lei abbia cercato di proteggersi e di difendersi dalla furia omicida.

Il Murtas è stato ricoverato e piantonato in Cardiochirurgia all’ospedale Brotzu di Cagliari. Per lui l'accusa è di omicidio volontario.

Due giorni dopo il femminicidio, Antonio Murtas, il figlio ventottenne di Marisa Pireddu, pubblica un lungo post: "Mammina Bella. Un destino così crudele, mamma, che non ti meritavi. Ho il cuore lacerato e nessuna parola può descrivere il vuoto che viene lasciato quando succedono e si fanno gesti come questi soprattutto quando viene fatto alla persona che ti ha dato la vita….Mamma oggi ti ho fatto volare in cielo come un angelo. Solo io e te sappiamo che non è un addio".

Per non dimenticare Marisa Pireddu.

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

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