''Incapaci di vedere la verità fino in fondo"

Riguardo l'indegna arringa difensiva di Grillo per il figlio, rinviato a giudizio per stupro di gruppo su una diciannovenne, è evidente come essa ricalchi nella sostanza e nella logica - magari non nei modi - la “macchina del fango” che si innesca nelle aule dei tribunali contro le donne vittime che denunciano, nell'assenza non raramente di contenimento e ammonimenti da parte dei Giudici.

Le difese che ascoltiamo nelle aule, da parte dei legali difensori degli imputati di violenza sulle donne, non sono poi così diverse:

-banalizzazione della violenza agita ("è stata una ragazzata....non era violenza...si divertivano")

-reinterpretazione fuorviante dei fatti e dei comportamenti, sul presunto consenso della vittima: una reinterpretazione talvolta spinta così all'inverosimile, nonostante l'evidenza delle prove, da risultare il tutto quasi ridicolo

Divertente...se non fosse che è tutto tragicamente vero!

Rivittimizzazione della donna che denuncia, con accuse non giustificate né supportate da prove né dimostrabili, sulla pretesa della "non credibilità" della vittima.

Accuse basate spesso su meri pregiudizi, perché tanto basta per instillare quel minimo dubbio (anche inconscio e irrazionale), che potrà evitare la condanna.

Svalutazione della sanità psicologica e/o della moralità della vittima…

Digressioni irrilevanti sui tempi della denuncia...

Digressioni irrilevanti sul modus vivendi, sugli atteggiamenti ed i vestiti o sull'orientamento sessuale o la bellezza della vittima (come se solo le sante o le suore etero e belle fossero "degne" di poter essere riconosciute vittime).

Una vera e propria rinnovata violenza. Ma stavolta agita dinanzi le Istituzioni, i Giudici: una violenza psicologica indicibile, legittimata dagli interrogatori e dalle esigenze difensive. Una “macchina del fango” che da sola basta per far capire perché le donne non denunciano immediatamente o non denunciano affatto.

Ma su quanto dice Grillo sono d'accordo su un punto: Perché ci sono voluti 16 mesi per rinviarli a Giudizio?

Perché ci vorranno anni prima di ottenere una sentenza definitiva?

Non perché il figlio sia necessariamente innocente, ma perché in Italia si verificano gravissime violazioni costituzionali circa le norme sull' equità del processo!

Perché, fra l'altro, una condanna per stupro in Italia, ad oggi, è tutt'altro che scontata nonostante le prove certe, visto che anche la CEDU nell'autunno scorso ci ha attenzionati proprio perché nell'80% dei casi i tribunali italiani non condannano le violenze sulle donne, non in quanto trattasi di denunce di violenza infondate, ma per meri pregiudizi irrazionali accolti dalle Corti.

PER DENEGATA GIUSTIZIA!

Perché, su semplice richiesta, anche in caso di condanna, verrà comunque concessa a Ciro la possibilità - proprio grazie a quel Codice Rosso (L.69/2019) sostenuto dalla Bongiorno, che oggi difende la ragazza - di non scontare un giorno di galera, sostituendo la pena detentiva con un semplice percorso educativo di alcuni mesi o poco più.

Praticamente, anche in caso di condanna, per Ciro Grillo ci sarà solo una pacca sulla spalla!

Non solo da parte del padre, che già lo ha assolto, ma anche da parte delle istituzioni.... e nulla più!

Quindi perché scaldarsi tanto contro Grillo ma non contro quelle Istituzioni che dicono e fanno lo stesso del padre di Ciro?

"E' stata solo una ragazzata", questo è il messaggio che passerà comunque vada: anche in caso di condanna!

Grazie al Codice Rosso, nel 2019 sostenuto e accolto da tutto l'arco parlamentare come un grande momento di successo in difesa di donne e minori vittime di violenza, ANCHE PER LE ISTITUZIONI LO STUPRO E LA VIOLENZA SU DONNE E MINORI SONO CONSIDERATE "SOLO UNA RAGAZZATA", meritevoli di una pacca sulla spalla e di un percorso educativo in sostituzione della pena!

STOP

Quindi indigniamoci, ma facciamolo non solo verso Grillo, ma anche verso le istituzioni, i tribunali, il legislatore ossia i nostri parlamentari, la nostra cultura, così pregna di discriminazioni e violenza da essere invisibile, e verso noi stessi che, in fin dei conti, non siamo poi meno violenti di Grillo, ossia incapaci di vedere la verità fino in fondo!

 

Articolo a cura dell’Avv. Michela Nacca

 

GUARDA IL VIDEO: "Beppe grillo difende il figlio dall’accusa di stupro"

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