Per non dimenticare Rossella Cavaliere, uccisa dal figlio con 5 coltellate

Nella notte tra il 18 e il 19 marzo viene uccisa Rossella Cavaliere, di 51 anni, nella sua casa in provincia di Brindisi.

A dare l’allarme i vicini che, sentite le urla provenire dall’appartamento dove la donna, separata, viveva con la figlia di 29 anni e il figlio di 23. Giunti i carabinieri individuano e bloccano vicino al portone dell’abitazione proprio il figlio, Andrea Asciano, e poco più in là ritrovano il coltello a serramanico usato per la mortale aggressione.

Secondo le ricostruzioni il giovane si sarebbe svegliato durante la notte e, impugnato il coltello, avrebbe raggiunto la madre nel corridoio e l’avrebbe colpita ripetutamente, con circa cinque coltellate al torace. Rosa Cavaliere muore praticamente sul colpo. L’atto è scaturito da una lite tra madre e figlio che da tempo avevano un rapporto burrascoso, lite nata perché lui voleva uscire di casa nonostante le restrizioni dovute all’emergenza Sars-Covid 19. La madre cercava di tenerlo in casa non solo per la salute, ma anche per evitare che frequentasse delle persone con le quali in passato era stato segnalato alle forze dell’ordine per reati predatori.

Viene disposto l’arresto in flagranza di reato per omicidio volontario aggravato. La sorella testimonia che l’Asciano stava passando un periodo difficile, di depressione e instabilità per questo, proprio durante la giornata del 18 marzo, lei e la madre avevano chiamato il 118 perché aveva dato in escandescenze. I sanitari danno al ragazzo dei tranquillanti e, appurato che si era calmato, vanno via. Il giovane invece, interrogato, rimane in silenzio. Si convalida l’arresto in carcere e viene respinta la richiesta di trasferimento in un centro per il trattamento dei problemi psichici.

Per non dimenticare Rossella Cavaliere.

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

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