''Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?''

La Pasqua segna la resurrezione del Cristo morto, che prima di esalare l'ultimo respiro sulla croce, alzando gli occhi al cielo dice: “Elì, Elì, lamà sabactàni?”, “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Eppure Lui era figlio di DIO, come per dire che lo sconforto e la paura sono di tutti, nessuno ne è immune.

Quante volte il grido di Gesù è il nostro grido, quando qualcosa di terribile, di immeritato e ingiusto attraversa le nostre vite; è questo il momento in cui tocchiamo il fondo della nostra fede, è il momento in cui il dolore sembra non colmare quella che noi riteniamo un’assenza di Dio nella nostra vita, è il momento in cui sentiamo che un vuoto incolmabile ci attraversa l'anima, è il momento in cui viviamo l’abbandono insieme a Gesù.

Nella contemplazione del mistero dell’abbandono, penso che Dio non volesse vedere il figlio morire, ma lo ha sacrificato per salvare noi, noi che ancora oggi siamo indegni di questo suo gesto di grande amore.

Noi che chiudendo le porte del cuore abbiamo aperto quelle dell'odio, della malvagità, della falsità, dell’ingiustizia. Siamo noi a lasciarlo su quella croce senza speranza di resurrezione!

A quel Padre, che ha sacrificato suo figlio per l'umanità, chiedo perdono per la nostra indifferenza, per la nostra incapacità di amare, per tutte quelle piccole creature che il mondo, ogni giorno, crocifigge, perché troppo indegno per cullarle e rassicurarle tra le sue braccia. Ancora oggi scegliamo Barabba, ancora oggi la figura di Ponzio Pilato fa parte della nostra cultura del "lavarsene le mani". Il mio augurio va agli spiriti impavidi come me, che pur avendo conosciuto la croce, non hanno mai smesso di credere in una resurrezione, a noi il compito di spostare quel macigno che impedisce a Gesù Cristo di far entrare la luce nei cuori di ogni essere umano, perché un mondo senza speranza è un mondo fatto di tenebre, ricordandovi che quando si muore e si vive in nome di Dio, si risorge sempre.

 

Articolo a cura di Grazia Biondi

 

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