Venerdì, 26 Marzo 2021 11:20

Cosa sta succedendo ai nostri ragazzi?

Cosa sta succedendo ai nostri ragazzi?

Con il Covid aumentati del 25% i ricoveri di minorenni in psichiatria. E l'80% di under 20 testimonia di aver avuto alterazione dei contenuti del pensiero, disturbi alimentari, stati allucinatori, sintomi dissociativi, stati di agitazione e ansia, disturbi del sonno e paura nel futuro.

1 su 4 ha avuto episodi psichiatrici di natura acuta.

1 su 2 va verso disturbi psicopatologici di tipo cronico.

Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Salute mentale dell'Asst Fatebenefratelli-Sacco, parla di fenomeni causati dalla sindemia: "perché la pandemia nella sua azione non è restata sola, ma ha innescato altre patologie, sanitarie ed emozionali, con un forte impatto di natura sociale, ambientale, relazionale".

Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza dell'ospedale Bambino Gesù, avvisa che i giovani sono tra le categorie più a rischio: "Per settimane abbiamo avuto otto posti letto su otto occupati, e tutti per tentativo di suicidio. Non mi era mai capitato". Purtroppo il supporto pubblico alla salute mentale e gli sportelli di neuropsichiatria infantile sul territorio sono stati man mano smantellati. Le famiglie che hanno un problema non sanno dove andare, ricadendo sul privato".

Da ottobre 2020 aumentano gli accessi in Pronto Soccorso per disturbi mentali, in particolare tentativi di suicidio o atti di autolesionismo, spesso con dei tagli sul corpo. Per la Casa del Giovane di Pavia è triplicato il numero di ragazzi che si sono rivolti al servizio dipendenze Asst.

Questa copertina dell’Espresso è un disegno realizzato da alcune ragazze in cura nel reparto di Neuropsichiatria infantile a Pavia e denota il profondo doloroso disagio che le autrici soffrono dentro.

Nell'ultimo anno sono aumentati esponenzialmente i crimini minorili e sono sempre più di frequente compiuti da gruppetti organizzati. Spesso condotte violente che rivelano un preoccupante nuovo modello culturale e d’identificazione criminogena per i ragazzi.

Una analisi dell’Università Bicocca di Milano conferma che si parte dall’emulazione dei reati commessi dagli adulti, fino alla spinta di trasgredire le regole sociali, dal senso di potere nel bullizzare chi è diverso o nel distruggere beni materiali, all'incisione sull'aspetto fisico con tatuaggi o piercing sul volto, all’uso di alcool e droghe che inducono condotte antisociali. 

Giovani ragazzi, minorenni, che oggi, per compensare un'autostima in grave crisi, si riuniscono in gruppi con il preciso scopo di commettere reati.

La DAD non aiuta, anzi, aumenta il senso di tristezza e frustrazione. E da più di un anno nessuno ha ipotizzato una soluzione per aiutare gli adulti di domani.

Quando parliamo di soldi e di crisi economica dovuta al Covid, non pensiamo che sia la conseguenza più grave.

 

Articolo a cura dell’Avv. Cristina Perozzi

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