Per non dimenticare Fatima, incinta all’ottavo mese, uccisa di botte dal marito

Siamo a Versciaco, in provincia di Bolzano. Lei è Fatima Zeeshan, 28 anni, originaria del Pakistan. Lui è Mustafa Zeeshan, 38 anni, anche lui pakistano. La mattina di giovedì 30 gennaio 2020, l'uomo non si era presentato al lavoro e i colleghi si sono preoccupati. Al telefono ha detto loro che sua moglie era morta. Alcuni colleghi si sono così precipitati presso l’abitazione dell’uomo, nel frattempo è arrivata anche l'ambulanza. I sanitari hanno trovato la donna sdraiata sul letto e sul pavimento delle macchie di sangue. Il corpo della donna, all’ottavo mese di gravidanza, presentava svariate ecchimosi, segni di una violenta aggressione con calci e pugni che le avrebbero provocato lesioni celebrali e poi il decesso per asfissia meccanica acuta da soffocamento, sul suo volto è stata esercitata una pressione tale che le ha impedito di respirare sia dal naso che dalla bocca (un cuscino, per esempio).

Mustafa Zeeshan è stato portato in caserma, ma durante l’interrogatorio non ha fornito alcuna informazione. Non ha parlato con nessuno, nemmeno con il suo difensore.

Nei suoi confronti è statao emesso un provvedimento di fermo con l’accusa di omicidio pluriaggravato.

Per non dimenticare Fatima Zeeshan.

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

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