Mercoledì, 24 Marzo 2021 10:12

Per non dimenticare Rosalia Garofalo, massacrata di botte dal marito

Siamo a Mazara del Vallo, una cittadina in provincia di Trapani. Lei è Rosalia Garofalo, 54 anni, morta la sera del 29 gennaio 2020, nella sua casa. A dare l’allarme il marito, che chiama i soccorsi segnalando un malore della moglie.

La donna viene trovata morta, stesa sul letto, piena di lividi, ecchimosi e tumefazioni su tutto il corpo, riconducibili a un pestaggio sia a mani nude che con oggetti contundenti. L’esame medico legale rileva segni di percosse risalenti fino a tre giorni prima, fratture al naso, allo zigomo, alle costole, alla regione lombosacrale e lesioni alle gambe. Il decesso viene attribuito a un’acuta insufficienza respiratoria conseguente alla frattura delle costole, avvenuto tre le 12 e le 16, ma i soccorsi vengono chiamati solo intorno alle 20.

Il marito della vittima viene portato alla polizia locale e si dichiara estraneo alla morte della moglie, pur ammettendo di averla picchiata, perché secondo lui era infedele. La Procura di Marsala dispone, comunque, il fermo nei suoi confronti.

In passato l’uomo era già stato denunciato da Rosalia per maltrattamenti, lei era stata anche ospite di un centro antiviolenza, ma alla fine era tornata sui suoi passi. La coppia, sposata da circa trent’anni, costellati di maltrattamenti, minacce e violenze, aveva solo un figlio, residente all’estero.

Qualche giorno dopo il giudice per le indagini preliminari dispone l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i gravi indizi di colpevolezza sussistenti. Il Frasillo sostiene di aver picchiato la moglie solo il lunedì e di averle poi consigliato di andare in ospedale, ma lei non aveva voluto. La versione, però, non corrisponde con l’esame medico, secondo cui le violenze si sarebbero ripetute per giorni, fino a morire.

Nel gennaio del 2021 l’uomo è stato rinviato a giudizio con le accuse di omicidio volontario, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.

Per non dimenticare Rosalia Garofalo.

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

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