Martedì, 09 Marzo 2021 09:09

La violenza di genere è una questione complessa

 

Con lo scopo di rendere evidente un grave problema che quotidianamente è minimizzato e sembra deliberatamente ignorato dai più, molte associazioni di donne, femministe, media ed anche l’Istat compilano ed aggiornano la conta di femminicidi compiuti nell’anno in corso.

Uno dei problemi principali è che queste liste riportano numeri diversi a seconda di chi materialmente le compila.

Il perimetro delle definizioni, apparentemente, non è sufficiente per inquadrare il reato e denominarlo correttamente.

Il numero di omicidi rilevato dovrebbe essere abbastanza semplice da determinare: ogni omicidio, o presunto tale, è sottoposto ad attività investigativa e giudiziaria.

Eppure attribuire un femminicidio non è così automatico.

Il femmicidio, dall’inglese femmicide, indica la soppressione di una persona di genere femminile per il fatto di essere tale. Il termine femminicidio, dallo spagnolo feminicidio, si focalizza soprattutto sugli aspetti sociologici e sulle implicazioni sociali e politiche dell’avvenimento.

Per attribuire un caso a femmicidio la condizione è la misoginia pura, per un femminicidio si deve analizzare il movente, il modus operandi e lo stato psichico dell’omicida. Così spesso si discute se la soppressione di una donna prostituta debba essere attribuita a femminicidio o meno come anche se l’omicidio è ai danni di persone transgender.

All’inizio dell’anno lessi della morte di Sharon Barni una bimba di soli 18 mesi avvenuta in provincia di Milano: inizialmente la causa del decesso fu attribuita ad un fatale incidente domestico. L’autopsia rilevò che la bimba fu seviziata ed abusata sessualmente. Fu arrestato un uomo, Gabriel Robert Maricant di 25 anni, convivente della madre a cui la bimba era stata affidata durante le ore di lavoro della donna. L’uomo è stato accusato di morte in seguito a maltrattamenti e violenza sessuale aggravata, secondo quanto riportato dai media. Leggendo, come chiunque, i media, si percepisce che tali pregiudizi gravano anche sull’età, nessun articolo riconduce questo orribile fatto di cronaca ad un femminicidio o almeno femmicidio. Eppure questa bambina è stata percossa e trattata come un oggetto sessuale da un uomo, proprio in quanto essere femminile. Come le prostitute.

L’orrore e l’indignazione scaturiscono dalla giovane età della vittima, si pensa ad infanticidio ma non lo si ricollega al genere, come dovrebbe.

 

Articolo a cura della Dott.ssa Maria Grazia Vantadori

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