Mercoledì, 10 Febbraio 2021 09:31

Richiamo dalle foibe

Istituito nel 2004 il 10 FEBBRAIO è IL GIORNO DEL RICORDO dedicato alla memoria dei massacri delle foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata.

“Innanzi a tutto figlia, moglie e madre poi, in secondo piano, a libera scelta, maestra, sarta, commessa, impiegata, lavandaia, scultrice, pittrice, scrittrice, sindacalista, avvocato, scienziata, premio Nobel: tutte cose di secondaria importanza. Innanzi a tutto figlia, moglie e madre.

E questo non faceva che ricordarmi che io ero certamente figlia, moglie sì, però a metà, e poi incapace, inetta, fondamentalmente inutile, perché senza figli…Giorno dopo giorno l’amore andò a colmare i vuoti che avevano lasciato gli studi così bruscamente interrotti, perdonò e si sentì perdonata, ma se avesse potuto scegliere, un’altra vita da donna, da femmina non l’avrebbe voluta”. Una storia tutta al femminile in questo romanzo ambientato in parte nell’Istria del settembre 1943 e in parte nella Verona della fine degli anni’70: quando l’amore viene confuso con la necessità di accasarsi, quando alla donna non è concesso nemmeno il pensiero di una carriera, quando ci si rende conto che l’emancipazione femminile dal dopoguerra in poi è stata forse mera illusione.

La forza della donna emerge in tutta la sua potenza, con la capacità che ha di affrontare il dolore e il ricordo di esso, perché dimenticare o ignorare la storia o il proprio passato significa rinunciare a vivere. Lei sa accettare il dolore, sa viverlo fino in fondo, facendolo riemergere dal fondo del pozzo della memoria ignorata, per giungere infine a riscattare la propria esistenza.

 

Articolo a cura di Stefania De Girolamo

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