Domenica, 07 Febbraio 2021 09:15

No al bullismo!

“Nessun bimbo è perduto se ha un insegnante che crede in lui” (Bernhard Bueb)

I ragazzi della classe 2E della Scuola Secondaria di Primo Grado del comune di San Benedetto dei Marsi (AQ) dell’Istituto Comprensivo Fontamara, grazie al supporto della Prof.ssa Tina Percossi, hanno elaborato un progetto di grande utilità sociale per celebrare la giornata contro il bullismo.

Il piano di lavoro dei ragazzi della classe 2E, denominato “NO al bullismo, sì al bellismo”, è nato, infatti, da un reale bisogno formativo. La classe ha affrontato il tema del bullismo e cyberbullismo dividendosi in due gruppi: uno ha trattato il tema dal punto di vista espositivo - informativo e riflessivo, l’altro ha prodotto dei lavori finalizzati alla rieducazione del bullo.

Bullismo e cyberbullismo, sono due termini di cui si sente parlare sempre più spesso. Due fenomeni caratterizzati da comportamenti aggressivi, che in sempre più casi si concretizzano in insulti e offese, derisione, diffamazione ed esclusione nei confronti di una vittima incapace di difendersi.

Cristel Di Gaetano, Federica Piccone, Nicole Taccone, Azzurra Di Vittorio, Laurino Falcone, Francesca Mocerino, Chiara Tarquini, Loris Malandra, Michele Del Fosco, Mirko Falcone, Berardino Trinchini, Veronica Rossi, Lorenzo Di Sipio, Andrea Ricci e Saad Elqjairi hanno realizzato questo elaborato nella piena consapevolezza che, come affermava Isaac Asimov, "La violenza è, e sempre sarà, l’ultimo rifugio degli incapaci."

Diamo ora “voce” al lavoro svolto da questi ragazzi.

“L’amicizia supera ogni pregiudizio e ogni forma di discriminazione. E’ questo il messaggio che ci sentiamo di gridare come il più grande espediente contro il problema da noi trattato. Ogni persona possiede una ricchezza al di là della condizione sociale, dell'aspetto fisico e il credere in profondi ideali quali la solidarietà, la condivisione, può portare a superare i pregiudizi e ad aprirsi al diverso. La tentazione del bullismo e della discriminazione si può superare con l'amicizia perché in fondo non c’è niente di bello a far soffrire le persone più deboli e vederle piene di angoscia, piene di timore, prese di mira per il loro aspetto fisico, per la loro carnagione chiara o scura che sia.  Ricordiamoci che il mondo va vissuto a colori, ma in esso oggi ci sono sempre più persone piene di pregiudizi, pronte solo a giudicare l’altro per tutto ciò che egli fa, facendolo sentire sempre più una nullità. Attualmente, purtroppo, scandalizza di più l’imperfezione fisica che quella dell’anima. Tutti pronti a puntare il dito verso chi non è perfetto per questi stupidi canoni societari…seguiti da tante persone ingenue e superficiali che si specchiano e si mirano dalla mattina alla sera davanti ad uno specchio, lasciando marcire l’anima. E’ proprio l’imperfezione a scandalizzare, come fosse una colpa. Noi ormai siamo grandi e siamo in grado di capire il peso e le conseguenze che possono avere le parole sbagliate, scagliate come proiettili per squarciare il cuore già ferito della vittima: esse affondano nelle cicatrici dell’anima e si impiantano come radici nella mente, la avvolgono come una rete fittissima, impenetrabile, rendendo ogni pensiero felice, un’oppressione invincibile che concepisce solo il suicidio come possibile liberazione. Talvolta a noi adolescenti viene facile evadere il problema e dire: “Lontano dai luoghi di aggregazione, dalle comitive, dalla folla dei coetanei, dalla scuola, lontano da tutto, è lì che ci sentiamo realmente bene, anche perché paradossalmente è proprio tra i banchi di scuola che nascono le prime ostilità, tra cui gli episodi di bullismo che iniziano con uno scherzo per poi diventare vera e propria violenza”.  Tutto ciò è sbagliato! Chiediamo aiuto, non teniamoci tutto dentro, ribelliamoci alla violenza. Il Bullismo va arginato con l’intervento congiunto di esperti, genitori, insegnanti a supporto dei ragazzi. Noi abbiamo capito che i bulli non riescono a essere "qualcuno" stando da soli e non attaccano un loro coetaneo senza degli amici che li sostengano o degli spettatori che facciano il tifo per loro. I bulli non sono altro che pecore vestite da lupi, che si muovono solo in branco e perdono i loro super-poteri quando non hanno nessuno attorno, quando solo i loro occhi entrano negli occhi della vittima. Se si dovessero trovare faccia a faccia da soli con chi si divertono a prendere in giro o si limitano a dire qualche parolaccia, volatilizzandosi all'istante o fanno finta che non esista; pertanto  i veri deboli sono loro e gli spettatori che fanno il tifo per loro e riprendono tutto col cellulare .Secondo il nostro punto di vista, per ridurre i casi di bullismo, inoltre, bisogna avere il coraggio di stare dalla parte di quelli che vanno considerati i più deboli, aiutarli a salvarsi dai bulletti, per ritornare a essere liberi di fare tutto con tranquillità, senza la continua paura di essere attaccati. Ai complici che assistono indifferenti ci sentiamo di dire: “Quando tormentate il più debole dei compagni, quando lo escludete e lo fate allontanare, quando la violenza fisica o verbale non vi fa capire che gli state facendo del male, ricordate che in quel momento anche voi facevate parte del branco”.

E' consuetudine condannare il bullo e biasimarlo per tutto ciò che fa, ma è raro trovare qualcuno che sia disposto ad identificare le ragioni del suo comportamento eterolesionista. Noi ci sentiamo in dovere di diffondere il seguente appello a tutte le scuole, a tutte le classi e in tutti i luoghi dove i ragazzi si incontrano: "Abbattiamo il bullismo, ma non stigmatizziamo solamente il bullo, facciamolo diventare una persona migliore! Siamo e siete gli unici che possiamo aiutarlo, partiamo dalle relazioni, parliamo con lui, ascoltiamolo, capiamolo, non puntiamogli il dito contro, aiutiamolo a risolvere i suoi problemi. Troviamo le parole giuste, quelle capaci di arrivare al cuore per confortarlo, guarirlo, per spegnerne le lacrime e accenderne il sorriso. Vorremmo essere la speranza, come il sole dopo la tempesta. Occorrerebbero tante mani unite in un solo abbraccio a proteggere chi soffre, perché la solidarietà è proprio questa. Ognuno, nel proprio piccolo, può cercare di rivoluzionare la cattiveria del mondo, trasformandola in un arcobaleno di migliaia di colori differenti, in vortici di emozioni trasportanti e sorrisi affascinanti. Ognuno può provare a mutare la monotonia dell’uguaglianza nella bellezza della diversità. Chiunque ha il diritto di esprimere se stesso come meglio crede, ma nessuno ha il diritto di cambiare, accusare o giudicare l’arte che domina la nostra anima. Non dobbiamo vergognarci ma dobbiamo apprezzare ed amare la nostra vita, anche i nostri errori, i nostri difetti, i nostri sbagli, non dobbiamo permettere a nessuno di utilizzarli per distruggerci. Un potente antidoto contro il bullismo è amare noi stessi, credere che siamo di più di quello per cui ci deridono e, soprattutto, non siamo solo quello, ma siamo tanto tanto altro”.

Grazie ad ognuno di voi per l’importante lavoro svolto.

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

 

 

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