Giovedì, 28 Gennaio 2021 11:39

La Salvia, l'erba sacra e magica

Nome scientifico: Salvia officinalis

Famiglia: Labiateae

Genere: Salvia L.

Nome comune: Salvia

Salvia sclarea

''Salvia salvatrix naturae conciliatrix (salvia selvatica mediatrice della natura), e ancora Cur moriatur homo, cui salvia crescit in horto? Perché un essere umano dovrebbe morire se nel suo giardino cresce la Salvia?'' Le citazioni della Scuola Medica Salernitana, IX sec. d. C., la più antica e famosa scuola medica del mondo occidentale, ci dicono già tanto.

Parliamo di una pianta che ha mantenuto la sua fama fino ai nostri giorni, soprattutto grazie al suo utilizzo culinario, ma che da sempre é stata al centro delle cure naturali in special modo per la cura delle donne.

L’erba sacra era utilizzata dagli antichi egizi, come cura per la fertilità e bellezza, dai romani, che la utilizzavano per curare ogni male e pure per la regolazione dei cicli mestruali. La Salvia era conosciuta anche dagli indiani di America come “erba degli spiriti”.

Nella Scuola Medica di Salerno, all'inizio del Medioevo, esempio unico in occidente che accolse anche molte donne nella pratica e nell'insegnamento della medicina, chiamate Mulieres Salernitanae. Tra queste brillava Trotula de Ruggeri, ancora oggi di grande interesse negli studi medici e di storia della medicina per le sue scoperte e cure nel campo della ginecologia. A lei va attribuito anche il merito di aver offerto ai medici ignoranti - che lasciavano le donne alle terapie di altre donne (che ai tempi non potevano esser medichesse), offrendo cure solo all’altro sesso- utili insegnamenti, sulla natura delle donne.

Poi arrivò il buio.

Addirittura nel XIX secolo alcuni storici, tra cui il tedesco K. Sudhoff, negarono addirittura il fatto che una donna avesse potuto scrivere un’opera così importante e cancellarono Trotula dalla storia della medicina. I suoi studi furono recuperati verso la fine dell‘Ottocento, da storici italiani che riportarono in auge il suo eccelso lavoro e quello delle Mulieres Salernitanae.

Proprio nel Febbraio 2020 ho visitato il museo della Storia Tedesca (Deutsches Historisches Museum) a Berlino e (ancora ignara di quel che sarebbe accaduto subito dopo) e tra le varie foto scattate me ne ritrovo una, forse premonitrice: una maschera dei medici della peste. Questa era di fattura austriaca del XVII sec. fatta di velluto, pelle e vetro verde. Nel becco venivano messe spugnette imbevute di aceto e alcune erbe officinali, quali: salvia, aneto, timo, rosmarino e lavanda che seppur inefficaci per combattere le epidemie almeno salvavano dai fetori causati dai cadaveri o dai corpi dei malati e in parte proteggeva dal batterio che si può trasmettere pure per inalazione di goccioline infette liberate dagli starnuti o dai colpi di tosse dei malati. Infine, la maschera del Medico della Peste diventò un vero e proprio costume di carnevale. Il costume aveva un significato apotropaico: scacciare il male e pure il suo ricordo. A Venezia ancora oggi, la terza domenica di Luglio, si svolge una delle più sentite feste dei veneziani, La Festa del Redentore, proprio per festeggiare la fine di quella piaga.

Ma torniamo a noi, è inverno, é il momento del ritiro e del raccoglimento. Il tempo di utilizzare le erbe che abbiamo in casa, raccolte fresche ed in fiore tra la primavera e l‘estate e fatte essiccare in mazzolini appesi all’ombra in un locale areato …

E una delle erbe che in casa non deve mancare é proprio lei, la Salvia che salva.

Salvia elegans

La cura del sè

Utilizzare le foglie essiccate come incenso. In questo caso la Salvia (Salvia officinalis) foglie. Per purificare, pulisce l’energia negativa, scioglie stress, pulisce l’atmosfera. Centra e concentra.

Viene utilizzata per ripulire gli ambienti dalle energie negative soprattutto in presenza di malati.

Oltre che sacra é pure magica, fa parte difatti del mazzolino di San Giovanni. L’annuale mazzolino protettivo.

Salvia guaranitica

Ci sono moltissime specie di Salvia, diverse le vidi nel Giardino Botanico di Brera (MI): Salvia elegans, Salvia guaranitica, … In natura molto comuni sono la Salvia pratensis, S. verbenaca e Salvia glutinosa. Nel Basso Cilento (SA) trovavo sia la Salvia officinalis che la Salvia sclarea. Quest’ultima insieme alla Salvia Argentea si trova pure nell’Abruzzo interno. La Salvia sclarea (detta pure Erba moscatella, per la sua forte profumazione) insieme alla Salvia comune le uso spesso in cucina. Con la sclarea ottime sono le frittelle!

Salvia argentea

E veniamo a qualche utilizzo comune per la cura del corpo.

L’infuso aiuta in caso di difficile digestione, la sera per riposare (forte calmante), gargarismi in caso di infiammazione della gola o della bocca/ gengivite; … .

Decotto: uso esterno, disinfettante e facilita cicatrizzazione delle ferite; uso interno, tosse; …

Tintura Madre: disturbi della menopausa e del ciclo mestruale, … .

In casa si possono realizzare facilmente sia deodoranti che dentifrici a base di quest’Erba aromatica fantastica.

Salvia verbenaca

 

Testo e immagini a cura di Daniela Di Bartolo

 

Fonti:

Il grande libro delle erbe magiche, Laura Rangoni

Corso Pratico di Erboristeria, Riza

Le erbe Medicinali, De Vecchi

 

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