Mercoledì, 27 Gennaio 2021 09:04

I luoghi della Memoria

La Memoria ha bisogno di creare luoghi dove abitare, oggetti e simboli per ricordare, perché di per sé è fragile, effimera. Sfugge quando i carichi d’angoscia e di dolore sono troppo forti da sopportare individualmente e socialmente

E non importa se, come per l’Olocausto, esistono testimonianze filmate dei campi di sterminio oppure di ex deportati sopravvissuti, c’è sempre chi ha negato e nega ancora quello che è successo. C’è chi ancora inneggia al nazismo, usa le stesse parole e le stesse accuse antisemite di “allora”, minaccia e profana luoghi e cimiteri ebraici.

Un odio che, in questo periodo di crisi, incertezze e pandemia, ritrova vecchi canali sotterranei per tornare a manifestarsi contro altri esseri umani, capri espiatori di un trauma sociale frutto di questa globalizzazione selvaggia, che ha reso l’essere umano un consumatore e braccia da sfruttare a buon mercato.

La Storia allora che funzione ha se non riesce ad essere custode di una memoria collettiva e può esser manipolata, negata o addirittura riscritta a seconda delle circostanze? Forse allora non è quella Storia fatta di avvenimenti, battaglie e grandi personaggi a salvare questa nostra memoria smarrita, ma sono tante storie più piccole fatte di persone, di luoghi, di eroi per caso che si si sono incrociate con gli avvenimenti. Tante voci che hanno raccontato, con l’umiltà del quotidiano, guerre e sofferenze.

Anna Frank aveva tredici anni e ha narrato la sua storia di ragazzina ebrea e ciò che vedeva dal suo nascondiglio di Amsterdam, dove è rimasta per due anni con la sua famiglia, per sfuggire alle persecuzioni. In quel diario, anche se si percepisce chiara la minaccia che incombe da fuori, emerge la narrazione stupenda di un troppo breve sprazzo di vita di un’adolescente mai diventata donna che, nonostante tutto afferma: “Non penso a tutta la miseria, ma a tutta la bellezza che rimane ancora”. Qualcuno la chiama la “Storia dei perdenti” ma, forse, chi vince davvero nella vita è colui che ricorda di far parte dell’Umanità, senza barriere e confini.

 

Articolo a cura di Emerita Cretella

 

 

Console Debug Joomla!

Sessione

Informazioni profilo

Utilizzo memoria

Query Database