Domenica, 24 Gennaio 2021 16:48

Roberta, uccisa, bruciata e gettata in un burrone dal fidanzato

Siamo a Ceccamo (PA). Questa mattina, alle ore 9:30, Pietro Morreale, 19 anni, si è presentato alla stazione dei carabinieri della cittadina in provincia di Palermo insieme al padre e all’avvocato e ha accompagnato i militari in un burrone, nella zona di Monte San Calogero, dove giaceva il cadavere, parzialmente bruciato, della fidanzatina diciassettenne, Roberta Siragusa. Il giovane, che sui profili social si mostrava abbracciato insieme alla vittima e che appena poche ora prima lasciava un commento a una fotografia pubblicata sul profilo di lei, “Amore mio bedda”, ha confessato di essere l'autore del brutale omicidio.

“Sono stato a casa della ragazza trovata nel burrone – afferma il sindaco di Caccamo Nicasio Di Cola - Ho incontrato i genitori. Per Caccamo è un giorno tristissimo. Questa notizia ha sconvolto tutti. Conosco entrambe le famiglie. Sono tutte e due dedite al lavoro e i genitori hanno sacrificato tutta la loro vita per far crescere in modo onesto e leale i loro figli. So che i due fino a ieri sera erano insieme e si trovavano con altri amici. Poi non si capisce come si possa essere scatenata questa inspiegabile e assurda tragedia. Roberta Siragusa non sarà dimenticata a Caccamo e il 24 gennaio resterà una data tristissima per il nostro comune”.

Sul luogo del ritrovamento, sono intervenuti i vigili del fuoco per il recupero ma anche gli uomini della scientifica per eseguire i rilievi, il medico legale e il magistrato di turno. Le indagini per accertare l’esatta dinamica dell’omicidio, sono condotte dai carabinieri e coordinate dalla procura di Termini Imerese. Della sparizione di Roberta si stava già occupando la procura dei minori, dopo la segnalazione della scomparsa da parte dei genitori della vittima.

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

 

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