Maltrattamenti e violenza sessuale sulla figlia minorenne con la complicità del compagno

Nella serata di mercoledì 20 gennaio il personale della Squadra Mobile dell’Aquila ha eseguito l’ordine di carcerazione, emesso dalla Procura Generale presso la Corte D’Appello di L’Aquila, che dispone la condanna alla reclusione di 3 anni e 10 mesi e 21 giorni di una 46enne moldava ritenuta responsabile, insieme al compagno, di maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti della figlia minorenne, con pena accessoria della perdita perpetua della potestà genitoriale, già sospesa nel 2017 dal Tribunale per i Minorenni di L’Aquila.

I fatti risalgono all’ottobre del 2018, la donna ed il suo compagno, un 45enne rumeno, furono ritenuti responsabili di maltrattamenti e abusi sessuali sulla figlia minorenne dell’indagata. Questo portò all’emissione di provvedimenti cautelari, in carcere per l’uomo e domiciliari per la donna, richiesti dal PM, Dott. Guido Cocco, che aveva condiviso in toto il quadro accusatorio evidenziato dagli investigatori della III Sezione (Reati contro la persona e tutela dei minori) della Squadra Mobile.

“Il definitivo risultato raggiunto – si legge in una nota - è frutto del coordinamento operato nell’ambito dei servizi predisposti dalla Questura, a tutela di persone particolarmente vulnerabili, nei confronti di coloro che si macchiano di reati percepibili come intensamente allarmanti da parte della società civile”.

Essere maltrattata e abusata dalla donna che ti dovrebbe amare più di ogni altra cosa al mondo, è un trauma che questa ragazza non supererà facilmente. Sarà per lei una cicatrice indelebile, un peso enorme con il quale convivere ogni singolo giorno della sua esistenza. Ci auguriamo che con il passare del tempo, la giovane riesca a convivere con questa sofferenza ed a trasformare l’immane dolore provato in voglia di rinascere, senza quelle persone che hanno ferito il suo corpo e la sua anima irrimediabilmente.

Ci sono dolori apparentemente insormontabili. Ci sono rinascite che un giorno non molto lontano arriveranno.

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

 

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