Cyberbullismo: ''Io dico NO''

Carolina, ferita a morte da 2.600 like su un video girato mentre lei era svenuta e violata da cinque compagni, volata giù dalla finestra di casa. Andrea, il ragazzo dai pantaloni rosa, finito appeso al soffitto di casa con una sciarpa stretta intorno al collo. E poi Tiziana, morta per la vergogna provocata dal suo corpo nudo rilanciato nelle chat e nei social. E Amanda, che ha scelto di bere un bicchiere di candeggina per sottrarsi alle parole ostili dei compagni. E gli altri, i ragazzi e le ragazze che non ce la fanno a sostenere di essere messi alla gogna per nulla: un difetto, il naso storto, un seno nudo, il modo di vestirsi. E decidono, per fragilità, per vergogna, per solitudine o per troppa sensibilità che il buio, il vuoto, è meglio di quella vita. Ecco, allora, bisognerebbe che ci piantassimo chiodi nel cuore, uno per ciascuna delle loro foto.  Per non dimenticarli e non dimenticare il dolore sofferto. Bisognerebbe che ci spillassimo le loro foto sulle mani, quando ci mettiamo a scrivere qualcosa sui social. Bisognerebbe che le tenessimo vive come sentinelle della nostra coscienza, le loro umanità perdute.

Nella realtà di oggi la gente ti giudica per quale immagine hai, vede soltanto le maschere non sa nemmeno chi sei. Le parole sono armi e sanno fare male devi saperle usare.

Sempre più frequentemente la dipendenza dai social colpisce migliaia di persone che prendendone confidenza si sfogano liberamente in un vortice di cattiverie, insidie, maltrattamenti, manipolazioni, scatenando l’inferno all’interno delle anime delle vittime che cercano sicurezza e conforto nel confidarsi con delle persone che apparentemente possono sembrare innocue che da piccole confidenze rovinano la reputazione di ragazzi fragili, chiusi  che accumulano e proteggono nello scrigno del loro cuore problemi che affliggono la loro coscienza, situazioni che lacerano i loro pensieri, paranoie che tartassano la loro mente. È raro e difficile che si riesca a trovare la chiave che aprirà il colmo baule che non aspetta altro di sbottare e far fuoriuscire ogni minimo guaio, risolvere ogni diverso problema, rilassare ogni semplice preoccupazione. Non tutti però hanno il coraggio di reagire, la grinta per affrontare, la determinazione per rimanere fermi sui giusti passi, la capacità di credere nelle proprie ambizioni, la volontà di realizzare i propri sogni e porseli come obiettivi. Altri invece hanno dentro la fiamma accesa che attende incessantemente di ardere in un vivace fuoco, hanno nella mente una luce brillante che illumina le innovazioni della propria intelligenza ma allo stesso tempo hanno il ghiaccio rigido nelle parole e nei fatti perché non hanno la fortuna di avere una persona che li ascolta e li comprende, che gli consiglia e lo protegge, che lo stimola e lo sostiene. Gran parte delle persone che non trovano rifugio nei cuori delle persone a loro vicine, che non trovano certezza nei sorrisi dei loro cari, che non trovano sicurezza nelle parole dei loro amici, sciolgono ogni tensione, sfogano la propria rabbia, scatenano il loro rancore, curano il loro dolore accusando delle comuni anime gentili di false menzogne, scagliano accuse pesanti sulle fragilità di cuori generosi, gettano immondizia nelle limpide coscienze di persone nobili che condividono innocentemente la loro felicità in un mondo moderno grande e ricco di possibilità ma anche carico di perfidia, calunnia, ira, persone che vengono tradite, minacciate e rese ridicole con insulti orribili, offese raccapriccianti che distruggono l’autostima di chi è orgoglioso della propria immagine, demoliscono traguardi raggiunti con impegno e sacrificio. Ogni vittima subendo queste accuse si chiude in se stessa nascondendo il proprio carattere, mascherando la propria personalità. Il cyber bullo, completamente incurante della reazione della persona che sta ricevendo il suo odio, continua a infangare la gioia di chi cerca semplicemente di godersi al meglio la propria vita, di sfruttare le opportunità che il destino gli offre, di non accontentarsi di un semplice traguardo, ma di puntare sempre all’impossibile e di crescere insieme all’esperienza e alla voglia di ottenere il successo, la voglia di raggiungere con impegno ogni desiderio.

Ognuno nel proprio piccolo può cercare di rivoluzionare la cattiveria del mondo, trasformandola in un arcobaleno di migliaia di colori differenti, in vortici di emozioni trasportanti e sorrisi affascinanti. Ognuno può provare a trasformare la monotonia dell’uguaglianza nella bellezza della diversità. Chiunque ha il diritto di esprimere se stesso come meglio crede, ma nessuno ha il diritto di cambiare, accusare o giudicare l’arte che domina la nostra anima.

 

Racconto a cura di Cristel Di Gaetano

Cristel ha 12 anni, vive a San Benedetto dei Marsi (AQ), un piccolo comune dell’Abruzzo interno e frequenta la seconda media dell’Istituto Comprensivo Fontamara.

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