Calendario Codacons: ''Italienza''?

In foto il calendario che ci propone il Codacons per questo nuovo anno che verrà.
E chi lo avrebbe mai detto che saremmo state onorate così, con una donna per ogni mese dell’anno, da Codacons, l’associazione a difesa dei consumatori? Per intenderci, quella che ha querelato Fedez per le sue campagne pubblicitarie a favore di sanità e ospedali, che ha sempre voluto vederci chiaro per “difendere noi consumatori”.

Dopo aver visto il calendario da loro pubblicizzato, dodici donne nude, “nudo artistico”, dicono, una per ogni mese dell’anno, mi sono chiesta cosa ci fosse di artistico in quelle foto. Cosa c’è di artistico in un calendario che finirà con tutta probabilità nel bagno di meccanici e radiatoristi o nella cabina di viaggio di qualche buon camionista? Ma parliamo di questo “Nudo artistico”. Quest’opera di tal valore chiamata “Italienza”: Italianità e Resilienza.

L’immagine femminile rappresenterebbe l’Italia, mentre la bandiera italiana la resilienza.
Guardando bene le foto, non c’è proprio nulla che faccia pensare alla resilienza.
Un messaggio insensato, che lascia invece passare l’uso sempre più strumentale del corpo femminile.
Mi viene da ridere quando leggo “nudo artistico”, scritto da chi tenta in qualche modo di giustificare un’enorme cavolata facendola passare per “altro”.

Grazie Codacons per aver distrutto in un attimo tutte le nostre lotte contro il sessismo. Dovete aver capito proprio tutto se avete pensato di propinarci un calendario che ci riportata indietro di almeno 20 anni. Pensavamo di essere “oltre”, di essere ormai andate avanti e superato quel periodo così buio. La donna con la bandiera italiana in mano rappresenta il simbolo della mediocrità dell’italiano medio.
Caro Codacons, voi che avete avuto il coraggio di scagliarvi contro Chiara Ferragni, per impedirle di partecipare a Sanremo, perché ritenuta da voi una donna diseducativa, “fateci il piacere”, diceva il grande Totò… Ecco, fate anche a noi un grandissimo piacere: “Evitate di prendere in giro la resilienza delle italiane”.

 

Articolo a cura di Claudia Saba

 

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