Caso Genovese, due nuovi indagati: l’ex fidanzata e l’amico Daniele Leali

Due nuovi indagati vanno ad arricchire, se ce ne fosse ancora bisogno, il caso “stupri e droga” che ha coinvolto Alberto Genovese, l’imprenditore milanese arrestato il 6 novembre per violenza sessuale ai danni di una ragazza di diciotto anni.
Il primo, ma ultimo in fatto di rispetto dell’essere umano,  è Daniele Leali, suo amico e organizzatore delle famose feste della "Terrazza Sentimento" nel centralissimo appartamento di Milano.
Sarebbe indagato per la detenzione di droga ai fini di spaccio.
Con lui, indagata anche l'ex fidanzata di Genovese presente durante le violenze sessuali.
Leali, ospite fisso di Massimo Giletti da diverse settimane, ha espresso molto bene quanto valga per lui una donna, addirittura minimizzando le accuse rivolte ad Alberto Genovese sulle famose feste.
Ma chi è Genovese?
L’uomo di successo, l’imprenditore noto per le sue feste, per la sua capacità di trasmettere “allegria” a chiunque attraverso coca e la cosiddetta “droga dello stupro”.
L’uomo che impersona vizi e perversioni dell’umanità.
L’imprenditore astuto e scaltro che ha tutto ma non basta.
Lui vuole e può avere ancora di più.
Soldi, potere, donne.
E droga, alcool da spargere a fiumi sulla sua  “Terrazza sentimento”.
Sembra quasi una farsa sentir parlare di sentimento da uomini che manipolano, abusano e violentano ragazzine appena sbocciate alla vita.
Grazie all’inganno, a promesse, a frequentazioni dei luoghi patinati, feste, abiti e servizi di gran lusso.
Pranzi e cene, chiacchierate amicali in un bar qualsiasi dove sempre più centrale è il business del binomio perfetto: sesso e droga, perversione e minimizzazione.
Un farsa.
Una vita spesa a fare del male a qualsiasi cosa abbia un battito o un respiro.
Soprattutto a donne.
“Cose”, bambole di pezza con cui spingersi sempre più oltre.
Ha ragione Severgnini quando dice che uomini di questo tipo hanno soltanto un nome e aggiungo, anche un solo cognome.
“Feccia”, pura feccia di questa moderna società. 

 

Articolo a cura di Claudia Saba

 

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