Sabato, 05 Dicembre 2020 09:32

Stupro e Democrazia Parte Seconda

Quando non esistevano i tanga

Come sappiamo fino al 1996, in materia di violenza sessuale vigeva il Codice Rocco elaborato in pieno regime fascista. Tra le altre cose prevedeva una distinzione fra: ratto (badate bene, non violenza) a scopo matrimonio e ratto a scopo di libidine.
Nel primo caso, se la vittima avesse accettato il matrimonio “riparatore” non si sarebbe proceduto contro l'aggressore. D'altra parte, pover'uomo, l'ha fatto con un fine nobile, di cosa vuoi lamentarti!
Come potete immaginare le donne erano sostanzialmente costrette ad accettare, non tanto per legge, ma dalle famiglie e dall'opinione pubblica, essendo divenute a quel punto "merce avariata e non più proponibile", nessuno le avrebbe più volute sposare.
A questo punto,  vorrei vi soffermaste un attimo a pensare a quante donne sono state costrette a trascorrere il resto della loro vita con il loro aguzzino, a servirlo, pulirlo, dormirci accanto e avere dei figli da lui. Che sofferenza può essere stata? Qualcuno potrebbe rispondermi: "Sì, va bene, ma queste sono cose vecchie e superate".
Non è così, la legge come detto all'inizio è stata cambiata nel 1996, la mentalità le sta arrancata dietro, con non poche difficoltà, troppo lentamente, in molti casi è ancora quella di cinquant'anni fa. Inoltre, quella realtà non è così distante da noi: quelle donne possono essere le nostre mamme o le nostre nonne.

Il ratto a scopo di libidine, invece, prevedeva in effetti una pena più dura. Nel caso la vittima rifiutasse il matrimonio riparatore, sporgeva denuncia e si arrivava a processo, non esistendo i famigerati tanga, di cui abbiamo parlato nell'articolo della scorsa settimana, indovinate un po' dove andavano a parare gli aguzzini di seconda tornata, ovvero gli avvocati e i giudici di allora?

Senza congiunzione il reato non esiste

Sentenze a dir poco grottesche, definivano, dopo una minuziosa ricerca del livello di verginità anatomica violata, calcolata in centimetri, di quanto dovesse essere profonda la penetrazione, affinché ci fosse congiunzione (ossia il liquido seminale doveva arrivare esattamente al livello giusto) e quindi fosse riconosciuta la violenza carnale.
Questo sempre ai danni delle vittime, le nostre mamme, le nostre nonne che, come se una violenza non fosse sufficiente,  venivano, nei processi, violate, indagate e mortificate, esattamente come accade oggi.

 

Articolo a cura di Stefania de Girolamo

 

 

 

 

 

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