Giovedì, 03 Dicembre 2020 10:12

Bimbo di 7 anni uccide il patrigno per difendere la mamma

I suoi occhi hanno visto quello che un bambino della sua età non avrebbe mai dovuto guardare, il suo piccolo cuore ha sopportato ciò che un bambino della sua età non avrebbe mai dovuto patire, le sue mani hanno compiuto un gesto che un bambino della sua età non avrebbe mai dovuto compiere. Il peso di quella sofferenza, di quel dolore, di tutta la violenza che la sua amata mamma viveva ogni singolo giorno, ad un certo punto ha preso il sopravvento, questa volta non poteva e non doveva permettere a quell’uomo di continuare a fare del male alla sua mamma.

Immagino solo il terrore di quel bambino, per l’ennesima volta doveva assistere a scene inimmaginabili, per l’ennesima volta quell’uomo voleva abusare del corpo di sua madre, per l’ennesima volta le urla, il frastuono dei suoi passi, dei calci, delle mani sbattute in faccia, senza alcuna ragione apparente. Immagino la sua corsa nelle stanze di casa per sfuggire a quell’uomo, immagino l’arrivo in cucina, immagino il non sapere cosa fare per cercare di fermarlo, e, poi, il coltello, impugnato per difendere se stesso e la sua mamma, lui era l’ometto di casa, un attimo, un solo istante, e poi, tutto nero, quell’uomo cattivo si era fermato, questa volta per sempre. Questa volta per sempre.

Un contesto familiare difficile, l’ennesima lite che si trasforma in violenza, e un bambino di appena sette anni che difende la mamma uccidendo a coltellate il patrigno. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, potrebbe essere questa la dinamica dell'omicidio di un pregiudicato di 38 anni, avvenuto domenica sera a Manfredonia, dove l'uomo abitava insieme alla compagna, i loro due figli e un altro bimbo avuto dalla donna in una precedente relazione.

“E' tornato a casa ubriaco ed ha iniziato a inferire prima sulla compagna. Il piccolo sarebbe intervenuto nella discussione in difesa della mamma. Per sfuggire al patrigno, si è prima rifugiato in cameretta, poi inseguito dall'uomo è corso in cucina. Lì ha preso un coltello e, dopo essere stato raggiunto dal 38enne, lo ha colpito all'addome”. E' questa la versione fornita dal legale della mamma del piccolo, Angelo Salvemini, e che la stessa avrebbe riferito anche ai carabinieri.

Il 38enne, prima di perdere i sensi, è riuscito a chiamare suo padre, per farsi soccorrere. L'uomo lo ha trasportato d'urgenza al policlinico di Foggia dove però è morto. In ospedale è finito anche il piccolo, con ferite alla bocca e ai denti, con molta probabilità procurate durante la lite in casa.

Il bambino è stato ascoltato ieri pomeriggio dagli inquirenti alla presenza di uno psicologo e del padre naturale. Sulla vittima si sa che aveva un passato difficile. Nel 2013, infatti, era stato coinvolto nell'operazione “Romanzo Criminale”, con cui la polizia arrestò una banda che nel 2012 mise a segno diversi omicidi. L'uomo era accusato di occultamento di cadavere ed era stato condannato in primo grado a quattro anni di reclusione, ha poi scontato una pena ridotta a tre anni.

La vicenda avvenuta domenica sera è ancora tutta da chiarire, gli investigatori mantengono il massimo riserbo, proprio in virtù del coinvolgimento del bimbo che, per la sua tenera età, non è imputabile.

 

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

 

 

 

 

 

 

 

 

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