Martedì, 01 Dicembre 2020 18:26

Rosa Parks, il ''No'' che cambiò la storia

Era il 1 dicembre 1955, Rosa Parks, una sarta di colore di Montgomery, in Alabama, sale su un autobus per tornare a casa dal proprio lavoro e, non trovando altri posti liberi, si siede dietro la fila riservata ai soli passeggeri bianchi.

In quegli anni, in diversi stati americani era legale la segregazione, cioè la distinzione obbligatoria tra bianchi e neri in numerosi ambiti sociali.

Esistevano cioè scuole, ristoranti e posti in autobus riservati solo ai bianchi.

Quando un bianco sale sull’autobus a Rosa Parks viene chiesto di alzarsi e cedere il posto all’uomo.

Rosa, con dignità rifiuta di muoversi e di lasciare il suo posto. Il conducente ferma così il veicolo e chiama due agenti di polizia per risolvere la questione: Rosa Parks viene arrestata per condotta impropria e per aver violato le norme cittadine che obbligavano le persone di colore a cedere il proprio posto ai bianchi nel settore comune, quando in quello a loro riservato non ve n'erano più disponibili.

Questa vicenda diede avvio a molte proteste in piazza capeggiate dal rev. Martin Luther King.

Nel 1956 la Corte Suprema statunitense dichiara incostituzionale la segregazione razziale nei mezzi pubblici, che viene quindi abolita.

Nel 1964 il presidente Lyndon Johnson fa approvare il Civil Rights Act e il Voting Right Acts, ponendo definitivamente fine alla segregazione in tutti gli Stati Uniti.

Da allora lei è The Mother of the Civil Rights Movement.

 

Articolo a cura dell’Avv. Cristina Perozzi

 

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